corniglianoE’ stato firmato ieri l’accordo che garantirà la cassa integrazione in deroga e i lavori di pubblica utilità ai 765 lavoratori dello stabilimento Ilva di Cornigliano a Genova ai quali ieri scadevano i contratti di solidarietà. L’accordo è stato firmato da Ilva, Regione Liguria, Comune di Genova, Provincia di Genova e sindacati metalmeccanici. Sono state quindi scongiurate le manifestazioni di protesta annunciate dai sindacati. Da oggi partirà la cassa integrazione e da lunedì prossimo i lavori di pubblica utilità predisposti dal Comune per integrare il reddito. La copertura arriva fino a ottobre 2015 quando, se necessario, potranno essere rinnovati i contratti di solidarietà. Ciò garantirà la continuità di reddito per circa il 77% della retribuzione base. I lavori di pubblica utilità, rientrano in diversi progetti che interesserano circa 800 persone e che coinvolgeranno il Comune stesso, Aster, Amiu, i municipi. Riguarderanno tra l’altro anche la manutenzione e la pulizia di cimiteri, rivi, parchi e verde pubblico in genere. Sono progetti di lavoro con un impegno di 30 ore settimanali. L’accordo è stato firmato in serata dal Governo.

L’intesa si è resa necessaria per modificare l’Accordo di programma del 2005 sulla chiusura dell’altoforno in cui si garantivano occupazione e reddito ai lavoratori Ilva. In particolare per destinare le risorse della bonifica anche a lavori di pubblica utilità. L’azienda ha inoltre garantito il reddito ai lavoratori per un periodo di 70 giorni, la prossima estate, che sarebbe rimasto senza copertura di ammortizzatori sociali.

La sostanza dell’accordo è che adesso c’è una protezione sociale per i lavoratori per un intero anno prima che possano riprendere, se sarà necessario, i contratti di solidarietà. Avviamo un percorso di lavori di pubblica utilità, per chi li vuol fare, e questo comporta un’integrazione significativa che trova soddisfatte le sigle sindacali”. Così il presidente della Regione Claudio Burlando ha commentato la firma della modifica all’accordo per l’ Ilva di Cornigliano. “Con una certa fatica e con una certa ansia siamo arrivati in fondo – ha aggiunto Burlando -. È stato molto laborioso mettere insieme tanti soggetti diversi. Questo percorso vale per tre mesi con l’azienda che anticipa la cassa in deroga, poi a fine anno, quando ci sarà la legge di stabilità 2015, ci sarà un provvedimento nuovo. Naturalmente non è che finisca la vicenda: ho riproposto con forza, non solo per Ilva, oggi (ieri per chi legge) a Palazzo Chigi il tema amianto, che è una discriminazione che non possiamo accettare per Genova e per la Liguria, con una ipotesi di soluzione che è simile a quella del 2009. Oltre al Governo – ha concluso il presidente – ho sentito anche il Commissario perché ora, passata questa fase così complicata, dobbiamo capire a regime di chi sarà l’azienda, che cosa farà, quanta gente occuperà e potremo farlo in una situazione di tranquillità per le famiglie dei lavoratori che avranno gli ammortizzatori sociali e anche la possibilità di integrare il reddito”.

Mancavano sette ore all’appuntamento finale, cioé alla scadenza dei contratti di solidarietà, e all’ultimo minuto si è riusciti a portare a casa un buon risultato che rispetta l’Accordo di programma del 2005 garantendo la continuità occupazionale e la continuità di reddito. I problemi non sono finiti perché à chiaro che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi bisognerà discutere del futuro dell’Ilva ma questo lo faremo senza la pistola alla testa. Sia chiaro per tutti che il merito è dei lavoratori”. Così il segretario della Fiom Cgil di Genova, Bruno Manganaro, circa l’accordo siglato nella sede della Regione Liguria sulla vertenza dell’Ilva di Genova Cornigliano. “E’ stato anche importante – ha aggiunto Manganaro – il ruolo della Regione Liguria perché il presidente Claudio Burlando e l’assessore al Lavoro Enrico Vesco si sono spesi, ma non bisogna mai dimenticare il ruolo dei lavoratori. Nonostante i problemi riscontrati al ministero del Lavoro e nonostante chi ha gufato sull’Ilva di Cornigliano, portiamo a casa un accordo importante”. Secondo Stefano Milone, della Fim Cisl, si tratta di “un ottimo accordo. Con la Uilm ci siamo sempre presentati ai tavoli di trattativa e fin dall’inizio abbiamo creduto di poter arrivare a questo risultato. E’ un documento che abbiamo costruito pezzo per pezzo, con le istituzioni, rispetta l’Accordo di programma del 2005 e mantiene inalterati i diritti dei lavoratori”. Antonio Apa, segretario della Uilm genovese, ha ricordato che “abbiamo dovuto vincere enormi resistenze a livello burocratico da parte del ministero del Lavoro. Credo – ha aggiunto – che abbiamo fatto un buon accordo di cui i lavoratori possono essere soddisfatti perché si garantisce la continuità della cassa integrazione in deroga e l’integrazione al reddito con i lavori socialmente utili. Questa è però solo una prima fase: da domani ci aspetta la seconda fase, più impegnativa, che riguarda il contesto generale della siderurgia nel nostro paese: dovremo discutere – ha concluso – delle scelte che il governo farà sul futuro di questo settore in Italia”.

Ps: tenete bene a mente questo accordo. Per ché i lavoratori dell’Ilva di Taranto rischiano di fare la stessa fine.

(TarantoOggi, 01.10.2014)

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