“Abbiamo contestato – ha continuato Vendola – una localizzazione in un sito di pregio naturalistico culturale, archeologico, paesistico eccezionale e crediamo che questa individuazione sia completamente sbagliata. Noi abbiamo dato la disponibilità a lavorare per la ricerca di siti alternativi. E per questo abbiamo deciso che da oggi parte un tavolo tecnico congiunto che si occuperà delle alternative localizzative. Un tavolo congiunto con Regione, Sindaci e Anci. Io mi impegno, da Presidente della Regione, a garantire un atteggiamento di accompagnamento leale e determinato nella rivendicazione di un modello di sviluppo rispettoso delle caratteristiche di questa regione. Farò – ha sottolineato il Presidente – tutto quello che è nelle mie competenze affinchè il governo nazionale cambi opinione. E, ribadisco, non siamo sul terreno della contestazione ideologica. Le comunità che oggi si ribellano sono amministrate da governi sia di centrodestra che di centrosinistra.
“Infine vorrei dire a Renzi – ha concluso Vendola – che in Puglia non c’è la sindrome di Nimby. Noi abbiamo detto tanti sì, ma vogliamo che questi sì siano compatibili con il nostro territorio, con la sua cultura e la sua storia. Da oggi Regione e sindaci sono come un solo uomo impegnati affinchè il governo faccia una scelta saggia, cambiare cioè la localizzazione del gasdotto”. All’incontro hanno partecipato i Sindaci dei comuni di Vernole, Melendugno, Lizzanello, Castrì di Lecce, Carmiano, Guagnano e Tricase.
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