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Tempa Rossa, Bonelli (Verdi): “Continua la presa in giro”

Circa una settimana fa l’assessore all’ambiente del comune di Taranto Vincenzo Baio in un’intervista annunciava che la giunta comunale  aveva approvato un atto di indirizzo per il consiglio comunale per fermare il progetto  Tempa Rossa. Su quelle dichiarazioni mi sono già espresso e allego alla fine di questo comunicato le ragioni delle mie perplessità sulla procedura annunciata dall’assessore. Quello che trovo inaccettabile è l’approssimazione  e la presa in giro con cui si governa Taranto. Per il 30 settembre è stato convocato il consiglio comunale e all’ODG dei lavori non c’è traccia di questa “urgentissima” delibera di indirizzo di cui ha parlato in un’intervista l’assessore Baio. Ebbene dopo 10 giorni l’ assessore Baio non è stato in grado di  portare in consiglio comunale la dleibera che sostiene essere stata approvata dalla giunta.Io al posto dell’assessore Baio proverei vergogna e mi dimetterei.

Ribadisco quello che il Comune di Taranto dovrebbe fare:

L’assessore dice che  la delibera approvata  invita il consiglio comunale, nell’ambito dell’approvazione del Piano regolatore portuale, ad impedire la realizzazione delle opere connesse al progetto denominato «Tempa Rossa». La delibera farebbe qualche  cenno alla direttiva Seveso  e si soffermerebbe sui problemi ambientali. Il provvedimento della giunta Stefàno non direbbe altro  perché lascerebbe  al Consiglio comunale la decisione finale.  Se quanto dichiarato dall’assessore Baio fosse confermato ci troveremmo di fronte ad un atto assolutamente inefficace , impugnabile e per essere educato approssimativo. Ecco perchè:
1: la legge urbanistica n.1150 e successive modifiche assegna ai comuni attraverso il suo organo esecutivo, la giunta, la pianificazione urbanistica e quindi le varianti urbanistiche. In questo caso il sindaco Stefano fa una delibera  di indirizzo e non una variante in cui invita il consiglio comunale a  modificare la variante del porto per dire no a Tempa Rossa. Perché la giunta del comune di Taranto non ha approvato direttamente la variante invece di una delibera di indirizzo ?
2: quando si approvano le varianti urbanistiche queste devono essere accompagnate da elaborati tecnici, planimetrie che indichino la tipizzazione delle aree, i vincoli e una normativa allegata che  definirebbe lo stop alla realizzazione dei depositi di Tempa Rossa e del prolungamento de moli necessari. Di tutto ciò non mi pare ci sia traccia nella delibera della giunta come spiegata dall’assessore Baio.
3: La giunta del comune di Taranto purtroppo dimostra anche una sconcertante impreparazione nel fare atti di questo genere. Purtroppo con il decreto Sblocca Italia approvato dal governo 2 settimane fa è stata introdotta una norma, l’art.38 comma 1-2-3, che dichiara che  le infrastrutture energetiche sono opere di interesse strategico nazionale , introducendo un’unica autorizzazione governativa la quale,laddove si rendesse necessario, autorizza anche le varianti urbanistiche necessarie. Cosa significa ? Significa che il governo Renzi si sostituisce al comune di Taranto in materia urbanistica per la realizzazione del Tempa Rossa.
4: la procedura da seguire , insieme ad una corretta variante urbanistica del porto che dica no a Tempa Rossa, è la procedura di variante urbanistica prevista dalla direttiva europea Seveso e recepita dalla  legislazione italiana in particolare con il DM 9 maggio 2001. E’ la direttiva che parla del rischio di incidenti rilevanti per impianti presenti, variazioni di impianti esistenti e di quelli in previsione. La presenza di due serbatoi insieme alla raffineria e a tutte le altre attività ad alto rischio presenti sul territorio tarantino devono portare a dire e scrivere nelle planimetrie che non possono essere aggiunti altri rischi e inquinamento. Da tempo chiedo al comune di avviare questa procedura. L’applicazione della direttiva Seveso da parte del comune di Taranto  neutralizzerebbe anche gli effetti del decreto Sblocca Italia, perché la legislazione italiana non può violare quanto previsto dalla direttiva europea e quindi il comune sarebbe tutelato dal punto di vista giuridico e di fronte a eventuali ricorsi ENI.

Fatta questa lunga premessa chiedo perché queste continue incertezze nel recepire la direttiva Seveso da parte del comune di Taranto? Perchè il comune di Taranto in questi ultimi 10 anni non ha mai recepito la direttiva Seveso come fatto da altri comuni in Italia, con problemi notevolmente minori di quelli di Taranto, come ad esempio il comune di Trofanello in Piemonte?
Forse perché avendo il comune dato parere favorevole al progetto Tempa Rossa sia in sede di CTR ( comitato tecnico regionale ) e nel passato, teme  eventuali richieste di risarcimento danni da parte dei soggetti proponenti il progetto Tempa Rossa? Anche la giunta regionale della Puglia ha dato parere favorevole al progetto Tempa Rossa nonostante un parere negativo di Arpa Puglia che denuncia che con i serbatoi che devono essere mantenuti ad una temperatura costante di 40° vi sarebbe un’immissione di IPA che si andrebbero a sommare già ad una situazione critica  dal punto di vista ambientale per Taranto la cui situazione è nota.

Angelo Bonelli
Co-portavoce nazionale dei Verdi
Consigliere comunale Verdi per Taranto Respira

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