Tempa Rossa, Lospinuso a Losappio: “L’allarmismo fa fuggire le imprese dalla Puglia”

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Pubblichiamo la nota del consigliere regionale del PdL-FI, Pietro Lospinuso, che si inserisce nel surreale dibattito tra politici in merito al progetto “Tempa Rossa”. Questa volta il comunicato ha come destinatario il presidente del gruppo consiliare di Sel Michele Losappio. 

tempa rossaL’amico Losappio interviene a gamba tesa sulla questione Tempa Rossa, senza però essersi adeguatamente informato prima. Intendo, pertanto, chiarire un po’ di cose al collega, affinché possa giungere (ne sono certo) alla conclusione che privare un territorio di un investimento sicuro dalle ricadute economiche ed occupazionali virtuose, sarebbe un grave errore, per usare un eufemismo. Spero innanzitutto, che non voglia seguire il sindaco Stefàno che un giorno propone strane varianti al piano portuale, che fanno scappare le imprese come Tct, ed il giorno dopo si preoccupa dello sviluppo di Taranto quando pare abbia perseguito sempre il fine opposto. Quindi, spero di rivolgermi ad un rappresentante istituzionale che ha abbandonato i pregiudizi ideologici nel cassetto e vuole affrontare la questione con obiettività, senza fini elettorali anche perché, stando nella maggioranza della Regione, fa parte di una coalizione che avrebbe potuto bloccare il procedimento e non l’ha mai fatto.
Un dato prima di ogni altro: il ministero all’Ambiente ha rilasciato l’autorizzazione al progetto di ampliamento della raffineria solo a condizione che non si superino i livelli di emissioni attuali, recependo le prescrizioni degli uffici regionali pugliesi di cui Losappio conosce, in qualità di ex assessore all’Ambiente, le comprovate capacità e competenza. E ancora: il traffico navale nel porto di Taranto nel 2013 superava le 1300 navi, delle quali 300 hanno riguardato la raffineria. Con la realizzazione del progetto, ci sarà un incremento di 90 navi l’anno per le attività di carico, cioè una nave ogni 4 giorni. A questo bisogna aggiungere che il traffico navale nel nostro porto è diminuito del 19% solo nell’ultimo anno ed è un dato destinato a crescere dopo l’annuncio del ritiro delle navi di Tct. Ergo, non ci sarà un aumento di traffico tale da destare allarme. Per completare il quadro, mi preme ricordare anche che si tratta di un investimento di 300 milioni di euro e per i lavori di cantiere saranno interessate circa 50 imprese tarantine, a cui si devono sommare i 300 posti di lavoro per la fase di costruzione. In più, si parla di un indotto economico a lungo termine di milioni e milioni di euro l’anno. Mi auguro che, quindi, non si perseveri sulla linea dell’allarmismo che già sta facendo scappare le imprese da Taranto e che potrebbe espandersi a livello regionale, con pesanti ricadute sui posti di lavoro in tutta la Puglia”.

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