Porto di Taranto, Bonelli (Verdi): “Istituzioni irresponsabili”

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bonelliQuello che si sta compiendo nei confronti del porto di Taranto è un vero e proprio omicidio e la drammatica situazione dei 530 lavoratori della Tct che da due anni sono in cassa integrazione  ne è la prova provata. Per la anni la politica sul porto è stata quella di impedirne uno sviluppo che non fosse quello legato all’Ilva e all’Eni. La maggioranza delle movimentazioni navi è rappresentato dalle navi a servizio dell’acciaieria e Eni. Inoltre in modo irresponsabili la regione Puglia ha chiesto e ottenuto il definanziamento di un investimento di 35 milioni di euro per il district Park che ra previsto dalla delibera Cipe del 2011. Voglio quindi esprimere la solidarietà ai lavoratori di TCT.

I lavori di dragaggio al porto sono stati bloccati di nuovo per l’ennesimo ricorso al TAR di una delle ditte partecipanti alla gara di appalto e l’Evergreen ha spostato l’ultima linea di trasporto rimanente nel porto del Pireo in Grecia. Milioni di euro sono stati stanziati per effettuare i dragaggi e altri lavori per ampliare il porto mercantile e aumentarne la profondità; grazie al completamento dei lavori previsti ormai da anni le navi mercantili di grosso pescaggio e specialmente le porta container potrebbero venire a Taranto.   I lavori di ampliamento del porto, insieme alle bonifiche, al District Park, alla rigenerazione urbana e al risanamento ambientale sono opere strategiche per dare nuove opportunità occupazionali a Taranto. Con il decreto n.129 del  7 agosto del 2012  per la riqualificazione ambientale di Taranto venivano previsti oltre 187 milioni di euro per il potenziamento e ampliamento del porto di Taranto, era uno stanziamento deciso dal governo dopo il sequestro degli impianti llva da parte dell’autorità giudiziaria.  Come sono state utilizzate quelle risorse?

NOTA STAMPA DI ANGELO BONELLI, CO-PORTAVOCE NAZIONALE DEI VERDI

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