Porto di Taranto, ieri riunione fiume in Prefettura
I lavoratori della Taranto terminal container (Tct), società partecipata da Evergreen ed Hutchinson, che gestisce il molo polisettoriale, hanno organizzato ieri mattina con i sindacati un sit in permanente sotto la sede dell’Autorità Portuale per protestare contro i ritardi nella infrastrutturazione dello scalo e per manifestare preoccupazione per il loro futuro occupazionale. Ieri all’alba l’ultima nave che avrebbe dovuto attraccare a Taranto ha improvvisamente cambiato rotta per raggiungere Trieste. Una volta appresa la notizia, i lavoratori hanno bloccato momentaneamente l’ingresso del terminal e poi si sono riuniti in assemblea programmando le successivi iniziative di mobilitazione.
Gli interventi previsti, a partire dai lavori per la banchina del molo polisettoriale e per i dragaggi, sono bloccati a causa di contenziosi amministrativi. E i soci di maggioranza Evergreen e Hutchinson hanno deciso di togliere il porto di Taranto da una delle rotte oceaniche della compagnia e di ripristinare le linee di traffico merci soltanto una volta che saranno terminati i lavori previsti, quindi non prima della fine del 2015. Sindacati e lavoratori channo anche incontrato il presidente dell’Authority, Sergio Prete, che riveste anche il ruolo di commissario per i lavori di infrastrutturazione. Sono 530 i lavoratori interessati dalla cassa integrazione a rotazione da oltre due anni e il cu futuro lavoratori appare sempre più incerto. Sempre ieri pomeriggio poi, si è svolta una lunga riunione in Prefettura con tutte le parti coinvolte nella vicenda. La riunione si è protratta sino a tarda sera, ma è stato deciso di portare la questione a Roma, coinvolgendo il ministero dei Trasporti, quello del Lavoro, del Mise sino ad arrivare al premier Renzi. (TarantoOggi, 25.09.2014)