Ilva, attesa e cautela dei sindacati dopo incontro al Mise
TARANTO – Attesa e cautela. Sono le due reazioni con cui i sindacati metalmeccanici di Taranto accolgono gli esiti dell’incontro di martedì pomeriggio al Mise tra il gruppo franco indiano di Arcelor Mittal, il gruppo Marcegaglia, il ministro Federica Guidi e il commissario dell’Ilva, Piero Gnudi. Nessuna valutazione sul merito delle proposte emerse all’infuori di una riconferma di quella che i sindacati ritengono essere la priorità dell’Ilva di Taranto: il risanamento ambientale della fabbrica e la difesa della produzione e dei posti di lavoro. Priorità che in vero hanno anche più volte evidenziato i ministri Guidi e Galletti, titolare dell’Ambiente, quando hanno parlato di Ilva. “Non siamo coinvolti in questa fase della discussione – osservano i sindacati di Taranto – e quindi diremo la nostra quando ci sarà presentato il piano industriale. Sarà quello il test da cui capire cosa vogliono fare i nuovi soci dell’Ilva e come intendono muoversi”.
Particolare attenzione i sindacati vogliono porre anche alla possibilità – è infatti una delle ipotesi emerse – che l’Ilva sia scorporata con la creazione di una new.co in cui confluirebbero impianti, personale, attività e debiti derivanti dall’operatività industriale, e una bad company che invece “assorbirebbe” la parte dei contenziosi e dei risarcimenti di natura ambientale innescati dal processo penale avviato a Taranto. “Un’eventuale riarticolazione dell’Ilva – dicono i sindacati – deve essere chiara, rispondere ad obiettivi altrettanto chiari, sapendo che per noi ambiente e lavoro sono questioni importantissime”. Ma di tutto questo, commentano i sindacati, “ci sarà tempo per parlarne in modo approfondito”. “Anche perché – segnalano fonti vicine a Ilva – l’incontro al Mise non chiude certo la partita. Si discute con Arcelor Mittal, che è stato il primo a farsi avanti, ma anche con Jindal, come dimostra la missione in corso in questi giorni nei nostri siti produttivi, e con tutti gli altri soggetti potenzialmente interessati a Ilva. Anzi, in questa fase interesse della società è avere più offerte, più opzioni, più possibilità di confronto, per costruire così le condizioni migliori per il rilancio dell’azienda”.
E da ieri pomeriggio intanto l’Ilva ha avviato un confronto singolo con i segretari delle federazioni metalmeccaniche di Taranto per tornare sull’incidente ecologico dei giorni scorsi quando sono stati sversati in mare tra i 50mila e i 60mila litri di una miscela formata da acqua e olio lubrificante proveniente dal Treno nastri 2, dove c’era stato un innalzamento del livello di una vasca di trattamento acqua dell’impianto. L’Ilva, si apprende da fonti sindacali, ha chiesto “che i sindacati sensibilizzino i lavoratori sulla necessità di un gioco di squadra per sostenere lo stabilimento in una fase delicata. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro – hanno detto i dirigenti Ilva – e non sappiamo quali saranno gli azionisti, però un conto è presentare uno stabilimento attivo, che lavora con scrupolo, cerca di dare il meglio e rispetta le procedure, altro offrire un quadro diverso”.
(TarantoOggi, 25.09.2014)