Sollecitano un’azione decisa da parte del Governo e del mondo della politica più in generale, per convincere ThyssenKrupp a modificare le linee strategiche del piano industriale per l’Ast, le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Terni, preoccupate in vista del nuovo incontro previsto per questa mattina al ministero dello Sviluppo economico per discutere del futuro dell’acciaieria. Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl hanno spiegato – ieri in una conferenza stampa – che saranno pronte a tornare alla mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini se dall’appuntamento odierno non emergeranno elementi nuovi che possano portare alla modifica del piano industriale della multinazionale tedesca, presentato il 17 luglio scorso. In particolare i sindacati hanno sottolineato che ad esclusione del 4 settembre scorso, quando il ministro Federica Guidi aveva convinto l’azienda a revocare le azioni unilaterali, tra cui i 550 esuberi, “il Governo ha fatto un passo indietro, svolgendo oggi una funzione di arbitro, senza intervenire direttamente nella trattativa, lasciandoci nelle mani della multinazionale”. Secondo i sindacati, “con la lotta agli sprechi e il miglioramento dell’efficienza si può intervenire per recuperare risorse, a cominciare dalle materie prime, che costano un miliardo e 800 milioni di euro l’anno, e dall’energia, che ha un costo pari a 155 milioni di euro l’anno”.