Un avvenimento unico nel suo genere perché finalmente si è fatto il punto della situazione sul possibile legame esistente tra l’inquinamento ambientale e l’insorgenza di gravi malattie come l’endometriosi. Il Comitato Taranto LIDER è stato chiamato a relazionare nella II sessione della giornata del 19, nell’ambito del workshop informativo dal titolo “Ambiente”, aperto alla cittadinanza, che ha messo a confronto le più recenti evidenze epidemiologiche sul ruolo degli inquinanti ambientali nell’infertilità di coppia e nell’endometriosi.
Il compito del comitato è stato quello di dar voce alle donne affette da endometriosi, di scoperchiare il vaso di Pandora. In un’esposizione intensa e sentita, i membri del comitato hanno cercato di far comprendere alla platea, composta prevalentemente da appartenenti alla classe medica, cosa vuol dire vivere tutta la vita con questa terribile malattia: l’impatto psicologico della prima diagnosi, il danno provocato dal ritardo della stessa, a volte anche di 9-10 anni, il dolore provato nel sapere che avere un figlio potrebbe rimanere solo un sogno, la solitudine che queste donne provano quando, non adeguatamente informate, si mettono alla ricerca di una cura che possa migliorare la loro qualità di vita.
Una diagnosi precoce invece, potrebbe eliminare il rischio di infertilità, oltre il calvario psicologico a cui si andrebbe incontro, che avrebbe inevitabilmente anche profonde ripercussioni sulla vita relazionale, in ambito familiare, sociale e lavorativo.
Il comitato Taranto LIDER ha ribadito la propria volontà di veder chiusa le fonti inquinanti probabile causa di tanta sofferenza e ha relazionato sulle attività susseguitesi negli ultimi tre anni: articoli di denuncia, tavoli informativi, incontro-sostegno con psicologa, esposto alla Procura della Repubblica, richiesta di una legge a tutela delle donne affette da endometriosi e registro regionale della patologia. L’intervento si è concluso citando la Costituzione e ricordando che alle donne affette da endometriosi non sono riconosciuti i diritti di tutte le altre donne: attualmente non c’è tutela lavorativa, non c’è esenzione dal ticket, non c’è possibilità di avere riconosciuta l’invalidità, se non per i casi più gravi. Si anche ricordato che, grazie all’azione della consigliera Anna Rita Lemma, la P.D.L. regionale 309/A “Disposizioni a tutela delle donne affette da endometriosi”, ha concluso l’iter procedurale e restiamo in attesa di un’approvazione ufficiale della legge.
“Esortiamo, quindi, la Regione – si legge in un comunicato di Taranto LIDER – a fare questo grande passo, a diventare la seconda regione in Italia, dopo il Friuli Venezia Giulia, ad adottare una legge a favore delle donne con endometriosi”. Un messaggio va anche alla classe medica “affinché presti adeguata attenzione al profilo psicologico di queste donne impreparate ad affrontare un tale dolore interiore”. Last but not least, per ultimo ma non per importanza Taranto LIDER “ringrazia il dott. Chiappetta per aver organizzato un convegno dedicato alla classe medica, aprendo però le porte alle dirette interessate, le donne del nostro territorio e alle realtà associative come la nostra, impegnate per l’informazione e la tutela dei loro diritti e di quelli della comunità della quale sono il fulcro”.
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