Perché il comune di Taranto in questi ultimi 10 anni non ha mai recepito la direttiva Seveso come fatto da altri comuni in Italia con problemi notevolmente minori di quelli di Taranto? Quando mi sarà consegnato il documento approvato ieri dalla giunta comunale di Taranto lo studierò dettagliatamente. Ma dalle prime dichiarazioni rilasciate dall’assessore all’ambiente Enzo Baio, che ha spiegato i contenuti della delibera della giunta rimango fortemente perplesso.
L’assessore dice che la delibera approvata invita il consiglio comunale, nell’ambito dell’approvazione del Piano regolatore portuale, ad impedire la realizzazione delle opere connesse al progetto denominato «Tempa Rossa». La delibera farebbe qualche cenno alla direttiva Seveso e si soffermerebbe sui problemi ambientali. Il provvedimento della giunta Stefàno non direbbe altro perché lascerebbe al Consiglio comunale la decisione finale. Se quanto dichiarato dall’assessore Baio fosse confermato ci troveremmo di fronte ad un atto assolutamente inefficace , impugnabile e per essere educato approssimativo. Ecco perchè:
1: la legge urbanistica n.1150 e successive modifiche assegna ai comuni attraverso il suo organo esecutivo, la giunta, la pianificazione urbanistica e quindi le varianti urbanistiche. In questo caso il sindaco Stefano fa una delibera di indirizzo e non una variante in cui invita il consiglio comunale a modificare la variante del porto per dire no a Tempa Rossa. Perché la giunta del comune di Taranto non ha approvato direttamente la variante invece di una delibera di indirizzo?
2: quando si approvano le varianti urbanistiche queste devono essere accompagnate da elaborati tecnici, planimetrie che indichino la tipizzazione delle aree, i vincoli e una normativa allegata che definirebbe lo stop alla realizzazione dei depositi di Tempa Rossa e del prolungamento de moli necessari. Di tutto ciò non mi pare ci sia traccia nella delibera della giunta come spiegata dall’assessore Baio.
3: La giunta del comune di Taranto purtroppo dimostra anche una sconcertante impreparazione nel fare atti di questo genere. Purtroppo con il decreto Sblocca Italia approvato dal governo 2 settimane fa è stata introdotta una norma, l’art.38 comma 1-2-3, che dichiara che le infrastrutture energetiche sono opere di interesse strategico nazionale , introducendo un’unica autorizzazione governativa la quale,laddove si rendesse necessario, autorizza anche le varianti urbanistiche necessarie. Cosa significa ? Significa che il governo Renzi si sostituisce al comune di Taranto in materia urbanistica per la realizzazione del Tempa Rossa.
4: la procedura da seguire , insieme ad una corretta variante urbanistica del porto che dica no a Tempa Rossa, è la procedura di variante urbanistica prevista dalla direttiva europea Seveso e recepita dalla legislazione italiana in particolare con il DM 9 maggio 2001. E’ la direttiva che parla del rischio di incidenti rilevanti per impianti presenti, variazioni di impianti esistenti e di quelli in previsione. La presenza di due serbatoi insieme alla raffineria e a tutte le altre attività ad alto rischio presenti sul territorio tarantino devono portare a dire e scrivere nelle planimetrie che non possono essere aggiunti altri rischi e inquinamento. Da tempo chiedo al comune di avviare questa procedura. L’applicazione della direttiva Seveso da parte del comune di Taranto neutralizzerebbe anche gli effetti del decreto Sblocca Italia, perché la legislazione italiana non può violare quanto previsto dalla direttiva europea e quindi il comune sarebbe tutelato dal punto di vista giuridico e di fronte a eventuali ricorsi ENI.
Fatta questa lunga premessa chiedo perché queste continue incertezze nel recepire la direttiva Seveso da parte del comune di Taranto? Perché il comune di Taranto in questi ultimi 10 anni non ha mai recepito la direttiva Seveso come fatto da altri comuni in Italia, con problemi notevolmente minori di quelli di Taranto, come ad esempio il comune di Trofanello in Piemonte? Forse perchéavendo il comune dato parere favorevole al progetto Tempa Rossa sia in sede di CTR (comitato tecnico regionale ) e nel passato, teme eventuali richieste di risarcimento danni da parte dei soggetti proponenti il progetto Tempa Rossa? Anche la giunta regionale della Puglia ha dato parere favorevole al progetto Tempa Rossa nonostante un parere negativo di Arpa Puglia che denuncia che con i serbatoi che devono essere mantenuti ad una temperatura costante di 40° vi sarebbe un’immissione di IPA che si andrebbero a sommare già ad una situazione critica dal punto di vista ambientale per Taranto la cui situazione è nota.
Angelo Bonelli – Coportavoce nazionale dei Verdi e consigliere comunale Verdi per Taranto Respira