“Intendiamo rispettare l’accordo di programma e quindi cercheremo di trovare soluzioni occupazionali ma, in ogni caso, ci faremo carico dei lavoratori”. E’ questa la posizione di Ilva, espressa da Enrico Martino, responsabile delle risorse umane, per sbloccare l’impasse in cui era finita la vicenda dei lavoratori di Cornigliano dopo l’ultimo incontro al Ministero del Lavoro. “Noi stiamo rilanciando gli investimenti, a partire dalla banda stagnata – ha spiegato Martino – e questo è il nostro impegno. Abbiamo fatto il possibile per dare una mano, sappiamo gli impegni che ha preso l’azienda e facciamo il possibile per rispettarli”.
“L’accordo locale è stato raggiunto ora bisogna formalizzare con il governo, le istituzioni locali, le parti sociali la modifica dell’accordo di programma perché l’intesa si può applicare se si modifica l’accordo di programma”. Così il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando durante la conferenza stampa dopo la giunta il raggiungimento dell’accordo per i lavoratori dello stabilimento Ilva di Cornigliano. Un’intesa arrivata al termine di una lunga mattinata di consultazioni e di confronto che, adesso, può essere inviata a Roma per la ratifica. “Il testo mi pare ormai consolidato – ha spiegato Burlando – e nelle prossime ore, al massimo lunedì, dovremmo ricevere la proposta formale di modifica dell’accordo di programma del 2005 e siglarla per via telematica in modo che possa diventare operativa e far partire, da ottobre, i lavori di pubblica utilità. Comunque sia – ha concluso Burlando – a pagare il prezzo di questo processo non sarà il mondo del lavoro”.
Sarà invece presentato lunedì all’assemblea dei lavoratori Ilva di Cornigliano il testo elaborato nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri mattina in Regione Liguria. “Abbiamo fatto un pezzo di percorso – spiega Bruno Manganaro, segretario di Fiom Cgil – ma adesso attendiamo che la Presidenza del Consiglio dei Ministri prepari il testo di modifica dell’accordo di programma perché solo quello potrà rendere operativa l’intesa raggiunta oggi”. Una discussione particolarmente complessa, spiega la Fiom, anche perché era necessario appianare i dubbi che erano stati espressi dal Ministero del Lavoro durante l’ultimo incontro a Roma. “Il Ministero metteva in discussione sia i lavori di pubblica utilità e l’integrazione salariale – ha spiegato Manganaro – sia la copertura economica dei 70 giorni che mancavano nel passaggio dalla cassa in deroga a quella straordinaria perché non c’era copertura giuridica. L’unica possibilità era che i lavoratori fossero in carico all’azienda. Alla fine questa cose si è scritta e i soggetti genovesi hanno concordato un percorso che prevede anche il ritorno in fabbrica”. “Noi ora attendiamo di essere convocati per firmare l’intesa, che è però un allegato all’accordo di programma. La Presidenza del Consiglio – prosegue Manganaro – dovrà, infatti, elaborare il testo di modifica dell’accordo di programma e farlo firmare a tutti i soggetti interessati”. (TarantoOggi, 20.09.2014)
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