Uva, anti-cancro e anti-crisi: tutto in un convegno
TARANTO – Uva “buona” sui mercati interni e maggiore concertazione per battere la crisi. La “Sagra dell’uva”, conclusa la prima giornata del 13 settembre a Castellaneta Marina, ha consegnato due indicazioni al dibattito autunnale su produzione e commercializzazione. Due temi, scaturiti dal convegno celebrato nell’auditorium “Stella Maris” e intitolato “Multifunzionalità dell’agricoltura e produzioni tipiche locali come volano del territorio”, frutto di un confronto a più voci. Intanto, è previsto per il 4 ottobre, a Castellaneta un Cooking Show, di cui riferiremo nei prossimi giorni.
L’UVA, “REGINA” DELLE PRODUZIONI LOCALI
Nonostante il cattivo tempo, che ha complicato lo svolgimento della mostra mercato di uva in piazza Selene, al convegno hanno partecipato diversi produttori e molti cittadini, incuriositi dal fatto che Italia, Vittoria, Palieri, Red Globe e altre decine di varietà tengano ancora saldo il primato produttivo dell’arco ionico occidentale. Che non è cosa scontata, ricordando la crisi, l’embargo imposto alla Russia, le calamità e la stretta creditizia. Ecco perché, come sottolineato dall’assessore all’Agricoltura del Comune di Castellaneta, Gianrocco De Marinis, i produttori sono eroi e vanno premiati tutti. Decisione presa rompendo la consuetudine della sagra.
MEGLIO L’UVA DELL’ANANAS
La manifestazione, voluta dall’amministrazione comunale e sostenuta dal Gal “Luoghi del Mito”, ha quindi permesso di approfondire alcune questioni sospese. Insomma, la sensazione è che l’uva “buona” parta per i grandi mercati dell’Italia settentrionale e dell’Europa, e che qui resti l’uva “meno buona”. Non è sempre vero, forse lo è di più il fatto che l’uva, nelle zone di produzione, non riesce ad avere appeal. L’immagine usata da Roberto Barberio, presidente regionale di “Turismo Verde”, rende meglio l’idea: «Se sulle tavole della nostra provincia si vuol fare bella figura – ha spiegato – è più facile trovare un ananas insipido che un grappolo d’uva».
LA SFIDA: RIBALTARE GLI EFFETTI DELLA CRISI
Bisogna ripartire da qui: trasformare l’uva in un prodotto appetibile. Per i turisti lo è già, per i bambini anche, deve diventarlo anche per ragazzi e adulti. L’aumento di consumo interno, a quel punto, potrebbe dare ulteriore spinta alla produzione permettendogli di attenuare gli altri contraccolpi. Che sono quelli della crisi. Il Comune di Castellaneta, ad esempio, ha messo insieme altre sei municipalità e quattro associazioni di categoria per tutelare le aziende del territorio. E durante il convegno ha chiesto, per bocca del sindaco Giovanni Gugliotti, di sedersi a un tavolo tecnico con la Regione. Il presidente del Gal Paolo Nigro, invece, ha puntato alto: «Il premier Matteo Renzi deve intervenire a livello europeo – ha detto riferendosi soprattutto all’embargo – perché il libero mercato è un valore per tutti, non solo per alcuni».
GLI EFFETTI BENEFICI DELL’UVA
L’uva è mercato, quindi, ma è anche ricerca. Interessante il contributo portato nel convegno da Donato Antonacci e Rocco Perniola, direttore e collaboratore dell’Unità di Ricerca per l’Uva da Tavola e la Vitivinicoltura in Ambiente Mediterraneo di Turi. Attualmente l’unità è al lavoro su migliaia di incroci, per rispondere alle esigenze del mercato, continuando però a sperimentare gli effetti inaspettati di alcune varietà di uva, che sembrano essere ottimi precursori dell’apoptosi, processo alla base della morte delle cellule tumorali normalmente indotto con farmaci chemioterapici.
SCUOLE PROTAGONISTE NEL COOKING SHOW DEL 4 OTTOBRE
Il prossimo appuntamento con la “Sagra dell’uva” è per il 4 ottobre, con lo show cooking che coinvolgerà amministratori, tecnici e imprenditori del territorio in piazza Principe di Napoli a Castellaneta. Protagoniste, come lo sono state per il convegno di sabato offrendo un ricco buffet, saranno le scuole “Perrone” di Castellaneta e “Mondelli” di Massafra, dirette rispettivamente da Vincenzo Calabrese e Vito Giuseppe Leopardo.