Ilva, restano nel cassetto decine di richieste di costituzione parte civile
Nulla di fatto all’udienza di ieri per il procedimento riguardante il disastro ambientale di Taranto causato dall’Ilva. Il gup Vilma Gilli ha rinviato tutto di un mese, al 16 ottobre, data in cui la Corte di Cassazione dovrebbe già essersi espressa sull’istanza di rimessione del procedimento presentata dagli avvocati di ben 15 imputati, tra cui la holding Riva FIRE spa. L’udienza davanti ai Supremi giudici è fissata per il 7 ottobre. Il processo, partito ufficialmente il 18 giugno con 52 richieste di rinvio a giudizio da parte della procura, stenta a decollare e restano ferme nelle borse degli avvocati le centinaia di richieste di costituzione di parte civile. Sono già 280 le parti lese individuate dalla procura ionica e rubricate nelle 56 pagine dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Sono 550 proprietari di immobili del quartiere Tamburi, l’area abitativa a ridosso della fabbrica, che chiederanno i danni con l’avvocato Aldo Condemi.
Ci sono poi dieci, tra società e cooperative, proprietarie di cappelle funerarie del cimitero di San Brunone, anche questo adiacente al Siderurgico. C’è anche l’Istituto autonomo case popolari di Taranto, alcune società e ditte, la Casa di cura San Camillo (che con l’avvocato Patrizia Raciti chiederà di costituirsi parte civile e danni per 600mila euro) e la chiesa San Francesco de Geronimo, tutti ubicati in aree adiacenti al colosso d’acciaio. All’appello vanno aggiunti gli allevatori costretti a chiudere dopo l’abbattimenti dei capi ed i mitilicoltori, costrette a trasferirsi e perdere affari per milioni di euro. Il Comune di Taranto ha dato incarico all’avvocato Luca Perrone, che ha pronta una richiesta danni per 10 miliardi di euro. Anche la Provincia di Taranto ha dato incarico all’avvocato Lelio Palazzo di presentare un conto a nove zeri, altri 10 miliardi di euro per sostenere le bonifiche delle aree e degli immobili deprezzati a causa del disastro ambientale.
Chiederanno di far parte del processo anche la Regione, con l’avvocato D’Aloiso, il Comune di Statte, con l’avvocato Adeo Ostillio, i ministeri di Ambiente e Salute, che hanno dato incarico all’Avvocatura generale dello Stato. La Fiom Cgil chiederà di partecipare con l’avvocato Massimiliano Del Vecchio. Sergio Torsella chiederà di costituirsi per la Uil e Giuseppe Iaia per la Cisl. Non mancherà un esercito di associazione cittadine e nazionali che si occupano di ambiente e di salute dei cittadini. Legambiente ha già annunciato che chiederà danni per dieci milioni di euro con gli avvocati Eligio Curci e Ludovica Coda. Wwf ha dato incarico all’avvocato Francesco Di Lauro di “affiancare il “popolo inquinato” di Taranto.
Contramianto chiederà di costituirsi con l’avvocato Ezio Bonanni ed Altamarea sarà rappresentata dall’avvocato Leonardo La Porta. Cittadinanza attiva ha già pronta la richiesta preparata dagli avvocati Massimo Tarquinio, Marina Venezia e Giuseppe Provenza. Anche Confagricoltura chiederà di esserci con l’avvocato Donato Salinari. Sicuramente anche altre associazioni come Ail ed Ant chiederanno di far parte del processo. Sono decine gli operai ammalati che chiederanno di partecipare con gli avvocati Raffaella Cavalchini, Fabrizio Lamanna, Luigi Palmieri, Mino Cavallo.
Pronta anche la richiesta di costituzione del dirigente provinciale Luigi Romandini, vittima secondo la procura di una serie di pressioni e minacce da parte dell’ex presidente Florido e dell’ex assessore Michele Conserva, al fine di facilitare il percorso delle autorizzazioni per la discarica di rifiuti speciali Mater Gratiae dell’Ilva. Fra le richieste di costituzione di parte civile, anche quella di Amedeo Zaccaria, padre di Francesco, l’operaio del siderurgico morto il 28 novembre 2012 dopo essere caduto in mare al passaggio di un tornado, mentre era all’interno della cabina di una gru. Il suo corpo fu ritrovato dopo due giorni a circa 30 metri di profondità. Per conto suo e del collega di Zaccaria rimasto ferito in un’altra gru, è pronta una richiesta di risarcimento preparata dagli avvocati Pierluigi Morelli ed Antonella Rossi.
Vittorio Ricapito (TarantoOggi, 17.09.2014)