Eni, il Pd: “Governo mantenga impegni su raffinazione”

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Raffineria-ENI-TarantoApprezziamo l’impegno del governo a sostenere il negoziato con il sindacato che ha già avuto una tappa importante con la firma degli accordi del 2013 e del 2014 e del verbale d’intesa dello scorso luglio. Noi vigileremo sul rispetto di questi impegni e sulla volontà di mettere a punto un piano industriale della raffinazione che possa garantire il mantenimento in vita di tutti i siti esistenti del Gruppo Eni, da Gela a Porto Marghera”. Così il vicepresidente dei deputati del Pd Andrea Martella, replicando in Aula durante il question time al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che ha risposto all’interrogazione del Gruppo Pd presentata da Luigi Taranto, deputato della commissione Attività produttive, sul futuro del gruppo Eni. “Lo scenario della raffinazione è difficile in Italia ed Europa ma non del tutto negativo, in passato è stato sicuramente penalizzato, ora è importante che il governo dia segnali precisi sul suo rilancio e sulla indispensabile integrazione con le nuove tecnologie – prosegue -. Proprio nel verbale del luglio 2014, ENI, pur rappresentando il peggioramento dello scenario della raffinazione, aveva predisposto ed illustrato un nuovo piano industriale per il rilancio e la riorganizzazione del sito di Gela e confermava la realizzazione degli investimenti relativi alla seconda fase del progetto di riconversione della Green refinery di Porto Marghera ed inoltre ribadiva la strategicità dell’impianto craking Versalis di Porto Marghera. Questo confronto deve andare avanti e definire un futuro certo per questo settore industriale e per le sue migliaia di lavoratori – conclude Martella -. Se l’Italia vuole essere un grande paese, non può ridimensionare la chimica e la raffinazione e prevedere per Eni solo l’attività di estrazione all’estero, così come, più in generale, lo Stato deve mantenere la sua partecipazione azionaria al capitale sociale del gruppo petrolifero: se questo vale per la siderurgia, come ha detto giustamente il presidente del Consiglio Renzi qualche giorno, deve valere anche per il settore petrolifero.

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