Il comitato ‘Donne Unite Taranto’ ha inviato al sindaco di Taranto, al dirigente Affari Generali e contenzioso e al dirigente Urbanistica del Comune di Taranto una diffida con la quale si chiede, entro 15 giorni dal ricevimento della stessa, di “approvare in Consiglio Comunale il recepimento degli strumenti urbanistici contenuti nel Decreto ministeriale del 9 maggio 2001 in materia di direttiva Seveso” per bloccare il progetto Tempa Rossa dell’Eni. In caso contrario, le autrici della diffida “si attiveranno con opportune segnalazioni e denunce in tutte le sedi giudiziarie competenti (civili, penali, contabili)”. Le ‘Donne Unite Taranto’ ricordano che, “nonostante le promesse, nessuna azione concreta è stata fatta per fermare il progetto Tempa Rossa che, oltre ad aumentare l’inquinamento del 12% con emissioni diffuse e fuggitive (come dichiarato da Eni) ed aumentare il rischio d’incidente rilevante nella rada di Mar Grande, ostacolerebbe quello sviluppo alternativo che in tanti vorremmo per rilanciare dal punto di vista occupazionale ed economico la nostra bellissima e sfortunata città”. Il progetto prevede la realizzazione di due serbatoi per lo smistamento a Taranto del petrolio proveniente dal giacimento Tempa Rossa della Basilicata.