La FP CGIL ha ribadito che la spending review “non si i realizza con tagli lineari, che mortificano ulteriormente la situazione occupazionale della nazione, in generale, e del territorio ionico nel caso specifico: mancanza di turnover; drastica riduzione di attività per l’appalto metalmeccanico: mancanza di commesse per le ditte di manovalanza; contratti part-time di ore 1,30 per le ditte di pulizie (contratti che non garantiscono né uno stipendio decoroso ai dipendenti, né una dignitosa condizione igienico-sanitaria dello stabilimento senza l’intervento di dipendenti che mantengono in ordine il proprio posto di lavoro)”.
La FP Cgil, pur manifestando soddisfazione per il processo di internalizzazione delle attività, ha dichiarato, come le altre organizzazioni sindacali, che “è auspicabile definire gli ambiti di intervento lavorativo delle maestranze dirette e quelle che invece dovranno essere ad appannaggio dell’appalto; sollecitare la politica (affinché non vada dispersa la professionalità dei diretti), a finanziare le assunzioni, soprattutto, di dipendenti della seconda area (motoristi, vulcanizzatori, operatori per bacino, gruisti, sommozzatori, ecc); puntare sulla formazione continua, e sull’acquisizione del know-how delle nuove/nuovissime tecnologie, per evitare gravose esternalizzazioni e calmierare i prezzi e aprirsi sempre più al mercato esterno, perseguendo un sistema di permute, (smantellamento di UUNN in disarmo, offerta di sosta nei bacini, ecc), che consenta allo stabilimento di recuperare attività e risorse”.
L’ammiraglio De Giorgi, riporta la FP Cgil, “ha fatto presente che un segnale timido per le assunzioni è previsto già nel 2015, con l’acquisizione a Taranto di 5 unità, provenienti dalle graduatorie dei vincitori di concorso. L’apertura al mercato esterno si sta perseguendo con soddisfazione: attualmente, col sistema delle permute, vi sono 2 unità nei bacini dello stabilimento Arsenale. Ha dichiarato, inoltre, che è intenzione dalla Difesa, anche alla luce della difficile congiuntura economica, internalizzare il maggior numero possibile di attività, nell’ottica di razionalizzare e ottimizzare l’impiego della manodopera. La scelta di far intervenire squadre di lavoro, composte da militari, per sopperire alle emergenze di piccole manutenzioni edili e/o di giardinaggio, si è resa necessaria a causa della carenza di fondi (anche perché attualmente non vi è la possibilità di distogliere delle risorse da un capitolo di spesa ad un altro: i capitoli sono “ingessati”). Ha affermato che il piano Brin procede lentamente, anche a causa della burocrazia contrattuale: l’obbligo del ricorso alle Marigenimil, per le attività che riguardano le infrastrutture; i lunghi tempi per le diverse fasi di progettazione, per le eventuali variazioni in corso d’opera, per la risoluzione di contratti con ditte che falliscono, ecc. Sarebbe opportuno su questa materia, come su quella dei capitoli, che la legge intervenisse per una seria semplificazione”.
De Giorgi, riporta sempre la FP Cgil, “ha ribadito che l’EF 2015 vedrà una flessione delle attività dello stabilimento, ma dal 2016 è previsto un piano decennale, finanziato dalle banche, per la costruzione di nuove unità navali, senza contare che un gran numero di UUNN sono in disarmo e i lavori di smantellamento interesseranno diverse località nazionali (c’è però il problema della presenza di amianto a bordo di tale naviglio, che comporta procedure particolari). Ha inoltre informato le OOSS e la RSU, che a livello dipartimentale si sta valutando la possibilità di definire un accordo con la Regione per poter promuovere contratti di formazione, con l’impiego della SAP Arsenale, fruendo di risorse europee. Potrebbe essere questa una possibilità per professionalizzare dei giovani, con l’ipotesi di immetterli con competenza sul mercato del lavoro non escludendo di assumerli in futuro, qualora, naturalmente, le condizioni lo consentissero”.
La FIP CGIL e le OOSS tutte, hanno infine sottolineato, a proposito del processo di revisione e dello strumento militare e della definizione degli organici (argomento che sarà trattato a livello nazionale entro il corrente mese), che l’individuazione delle tabelle organiche non dovrà tener conto di mere operazioni algebriche, ma, nell’ambito dei numeri complessivi, dovrà essere adeguata alle funzioni da assolvere negli Enti/Stabilimenti, relativamente a strategie, obiettivi e compiti a quest’ultimi assegnati.
(dal TarantoOggi del 06.09.2014)
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