L’Ilva e la politica “incivile”: Verdi Taranto contro Pelillo

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logo verdiI movimenti ambientalisti politici e cittadini che, in questi ultimi anni si sono spesi per la ricerca della verità, lo hanno fatto col preciso scopo di salvaguardare la salute dei cittadini di Taranto, anche di quelle persone che nel tempo ci hanno talvolta offeso e umiliato fino a definirci sciacalli, il tutto senza mai incassare denaro pubblico. Come Verdi Taranto non siamo particolarmente provati dall’attestazione di mancata stima da parte dell’onorevole Pelillo, visto che lo ricambiamo in egual misura. E le affermazioni colorite dello stesso servono a disegnare in maniera sempre più netta il ritratto di una politica incivile che ha reso Taranto una città debole e ricattabile. L’onorevole non ha mai considerato l’operato delle associazioni ambientaliste come un valore aggiunto per la loro capacità di difendere il territorio e di denunciare l’illegalità, ma piuttosto come l’attivismo di avversari, utilizzando un linguaggio feroce mai sfoderato contro i suoi nemici politici schierati a destra. Nel 2010 Pelillo annunciò che l’Ilva aveva rispettato impegni della legge Antidiossina, ma in realtà non era vero; infatti la magistratura nel 2012 ha arrestato e indagato membri della famiglia Riva e buona parte classe politica tarantina e pugliese. Come sciacalli attenderemo l’esito del processo “Ambiente svenduto” che riprenderà il 16 settembre e della denuncia effettuata da Fabio Matacchiera per conto del Fondo Antidiossina contro il deputato tarantino che lo aveva definito “il club di Topolino” nella trasmissione Polifemo e se ci sarà una vittoria in tal senso la sentiremo come nostra.

I coportavoce dell’Associazione cittadina Verdi Taranto

Ada Le Noci     

Luca Piccione 

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