Ilva, Peacelink: muore un altro lavoratore in un impianto sotto sequestro
L’incidente avvenuto oggi (ieri per chi legge, ndr) all’interno dello stabilimento siderurgico ILVA di Taranto mette ancora una volta in evidenza il fatto che, a nostro parere, la fabbrica non sia provvista di sufficienti procedure e sistemi di sicurezza tali da evitare perdite di altre vite. L’ennesima sciagura verificatasi in data odierna, che ha visto la morte di un operaio, si ricollega all’incidente che ha coinvolto pochi giorni fa un carro siluro, da cui è fuoriuscita un’enorme quantità di ghisa incandescente.
L’AIA del 2012 prometteva una fabbrica modello. Era nata per garantire la realizzazione delle prescrizioni tecnologiche entro il 31 luglio 2014, scadenza ultima per il completamento del rinnovamento degli impianti di produzione dell’area a caldo. Ad oggi,invece, l’AIA non è stata completata, molte prescrizioni rimangono disattese e si verificano incidenti che non dovrebbero accadere in una fabbrica messa a norma. Lo strumento con lo quale le istituzioni garantivano il futuro della città, la legge cosiddetta « Salva-Iva » del dicembre 2012, consisteva appunto in questa Autorizzazione che si è rivelata un elenco di cose non fatte. L’8 giugno 2013 l’on. Michele Pelillo, deputato eletto, dichiarava: “Se l’AIA non sarà rispettata o non sarà sufficiente, a quel punto, sarò il primo a manifestare insieme agli ambientalisti per la chiusura dello stabilimento“.
Ma, come numerose altre promesse di rappresentanti delle istruzioni locali, regionali e nazionali, anche questa promessa è rimasta disattesa: l’AIA non è completata, la sicurezza non è garantita ma la produzione continua come se tutto fosse a posto. Peacelink testimonia la propria vicinanza alla famiglia dell’operaio deceduto stamane, colpito da un incidente sul lavoro avvenuto in un impianto che risulta ancora sotto sequestro. La facoltà d’uso di tale impianto è subordinato alla sua messa a norma. La Magistratura di Taranto ha ancora i custodi giudiziari che verificano le criticità. Peacelink richiama le direttive europee in materia di incidenti sul lavoro e in materia di protezione dei diritti dei cittadini e dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea. Vogliamo testimoniare la nostra vicinanza a tutti gli operai che lavorano nello stabilimento ILVA, i cui diritti primari al lavoro, alla salute e alla vita non vengono sufficientemente tutelati e ci associamo al dolore della famiglia di Angelo Iodice, vittima di un incidente che si poteva e si doveva evitare.
Per PeaceLink
Antonia Battaglia
Fulvia Gravame
Luciano Manna
Alessandro Marescotti
FOTO: MAURIZIO INGENITO