La cassa è a secco e sempre più spesso assistiamo a ritardi sul pagamento delle competenze dei lavoratori diretti, ma soprattutto dei lavoratori dell’indotto che, più degli altri, stanno pagando questa fase a suon di licenziamenti. Sovente mancano pezzi di ricambio, indumenti di sicurezza, dispositivi di protezione individuale e materiale di largo consumo. Le manutenzioni ordinarie sono ridotte all’osso, se non inesistenti. Anche l’attuale commissario Gnudi non ha impresso la svolta auspicata. Fino ad ora i suoi atti, oltre ad avere generato ritardo sulle competenze, sono stati quelli di nominare una serie di consulenti (Carlo Sforza Direttore finanziario, Roberto Renon Direttore generale, Marco Pucci responsabile vendite) del cui lavoro, non vi è alcuna traccia. Riteniamo questa situazione esplosiva. I lavoratori, i cittadini, l’ambiente e l’economia locale continuano, ingiustamente, a pagare per le loro colpe, l’attendismo e la scarsa lungimiranza dei governi che si sono succeduti.
Se l’Ilva è strategica, lo devono essere anche i suoi lavoratori e i cittadini della comunità che la ospita. Per cui, chiediamo al Governo e al Premier Renzi di tralasciare gelati e secchi d’acqua e interrompere questa fase di stallo, dando immediatamente una svolta facendo entrare direttamente e definitivamente lo Stato nella gestione dello stabilimento, drenando immediatamente le risorse necessarie a garantire la messa a norma degli impianti, la bonifica del territorio, le competenze a tutti i lavoratori, la manutenzione straordinaria e ordinaria, ma soprattutto le politiche di sicurezza e prevenzione. Facendo pagare ai Riva, maggiori responsabili della situazione attuale, il loro salatissimo conto. Chiediamo ai sindacati di iniziare una mobilitazione continua e duratura affinché si possa coniugare lavoro, salute ambiente. Questo continuo attendismo non porterà a nessuno cambiamento.
Circolo PRC “Peppino Impastato”, Taranto
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