“Per il prestito ponte da parte delle banche siamo alle battute finali”. L’Ilva lo ha confermato ieri ai sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm. Tra oggi e domani, il commissario Piero Gnudi incontrerà di nuovo le banche ma si tratterà solo di fissare le modalità operative dell’erogazione del prestito ponte perché la concessione non è in discussione. Non saranno i 650 milioni chiesti da Gnudi nell’incontro con le banche di metà luglio, ma 250, come è ormai noto da tempo, che verranno corrisposti in due rate, la prima delle quali subito e la seconda successivamente. Le rate dovrebbero essere di pari importo. Non pagando alla scadenza del 12 settembre la rata trimestrale del premio di risultato (rinviata invece al 12 dicembre) l’Ilva risparmierà circa 8,5 milioni di euro, soldi, ha detto l’azienda ai sindacati, che andranno al pagamento delle fatture delle imprese dell’appalto e dell’indotto siderurgico, le quali vantano un considerevole arretrato. L’Ilva, da parte sua, ha comunicato ai sindacati che è in corso l’esame delle fatture scadute. Infine, l’azienda ha confermato ai sindacati che, in merito alle trattative per il nuovo assetto proprietario della società, il gruppo franco indiano Arcelor Mittal – che tra giugno e luglio per due volte ha inviato i suoi emissari a Taranto – rimane allo stato il più accreditato ma che “l’Ilva – riferiscono i sindacati – sta comunque trattando e confrontandosi con tutti e tra questi c’é anche un altro gruppo indiano. Si tratta di Jindal che ha avanzato già un’offerta per la Lucchini di Piombino”. (dal TarantoOggi del 4.9.2014)