Si apre una nuova settimana di tensione per l’Ilva di Genova: secondo le ultime notizie il rinnovo della cassa integrazione in deroga non garantisce i lavoratori di ricevere subito la retribuzione. Una situazione che rischia di portare i lavoratori della siderurgia nella stessa condizione dei lavoratori delle aziende piccole e medie che per sei-sette mesi non ricevono il sussidio finché questo non viene liquidato dall’Inps. La cassa in deroga garantisce un reddito di 600-700 euro al mese, a fronte dei 1200-1300 dei contratti di solidarietà e oltre tutto normalmente la cassa in deroga non può essere anticipata dall’azienda, come avviene per gli altri ammortizzatori sociali. Domani a Roma ci sarà un confronto che si annuncia molto teso, come anticipato il segretario della Fiom Liguria, Bruno Manganaro: “Noi chiediamo il rispetto degli impegni e dell’accordo di programma del 2005 che, ricordiamo, ha valore di legge ed è stato firmato da Regione Liguria e governo, e assicura continuità di lavoro e di reddito per i lavoratori Ilva di Cornigliano”. A fine settembre scadono infatti i contratti di solidarietà per 1450 addetti e le vie ordinarie non consentono un’ulteriore proroga, ci dovrebbe essere un anno di interruzione, da coprire con un altro ammortizzatore sociale, per poter ricorrere nuovamente a solidarietà o cassa integrazione straordinaria.
(dal TarantoOggi del 2 settembre 2014)