Questa decisione giunge, come abbiamo spiegato ieri, a seguito dell’emanazione del provvedimento dello scorso 25 agosto con il quale l’Autorità Portuale – nell’esercizio del potere di autotutela – ha annullato d’ufficio il decreto di aggiudicazione definitiva dell’appalto di che trattasi con la conseguente esclusione dalla gara del costituendo RTI C.C.C. Cantieri Costruzioni Cemento S.p.A./Salvatore Matarrese S.p.A./Icotekne S.p.A. già aggiudicatario. Ciò per la mancanza del requisito della regolarità contributiva che deve essere posseduto dalle imprese offerenti fin dalla presentazione della domanda di partecipazione alla gara e conservato per tutta la durata della procedura.
Dunque, come riportammo sin dallo scorso aprile, viene confermato il fatto che il consorzio vincitore della gara di appalto, non aveva i requisiti economici adatti per realizzare l’opera. Come segnalammo infatti, due delle tre aziende che costituivano il consorzio vincitore – Icotekne e Salvatore Matarrese – avessero seri problemi di liquidità, tanto da aver portato i libri contabili in tribunale. Lo scorso 10 febbraio, fu il turno della Salvatore Matarrese spa, che presentò domanda di “concordato con riserva”. Molto meno invece si conosceva dell’azienda napoletana Ikotekne spa, nata nel 2005 dalla cooperazione tra ICOP e COSTEKNE (Gruppo FIORE), per affrontare particolari e impegnative opere speciali in sotterraneo, nell’ambito dei lavori di costruzione della metropolitana di Napoli. Azienda che secondo fonti ben informate, lo scorso gennaio avrebbe portato anch’essa i libri in tribunale, avviando la procedura di liquidazione coatta.
“Come noto – si legge ancora nella nota dell’Authority – l’urgente realizzazione nel Porto di Taranto di detta opera marittima/infrastrutturale riveste la massima rilevanza strategica non solo per lo scalo pugliese, ma per l’intera portualità italiana, oltre che essere di notevole interesse nazionale per le implicazioni occupazionali ed i connessi riflessi sociali. L’opera si inserisce, infatti, tra i fondamentali interventi previsti sia nel D.P.C.M. di nomina del Commissario Straordinario del Porto di Taranto, che nell’“Accordo per lo Sviluppo dei Traffici Containerizzati nel Porto di Taranto e il Superamento dello stato d’emergenza socio economico ambientale” del 2012, atto, quest’ultimo, sottoscritto anche da importanti operatori internazionali i quali, attendono il completamento dell’opera per riavviare i propri traffici sullo scalo ionico”.
Stante quanto sopra, l’Autorità Portuale ha ravvisato l’esistenza di oggettivi ed univoci motivi di urgenza per definire con la massima celerità la procedura di affidamento dell’appalto in questione e, pertanto, ha autorizzato – in via d’urgenza – l’esecuzione delle indagini preliminari propedeutiche alla progettazione esecutiva indicate nell’offerta tecnica, presentata in sede di gara, dal costituendo RTI Consorzio Stabile Grandi Lavori SCRL già Impresteel/Impresa Ottomano Carmine S.r.l./Favellato Claudio S.p.A. e con oneri a carico dello stesso.
Il semplice mandato di indagini preliminari propedeutiche alla progettazione, si spiega con il fatto che in autunno il Consiglio di Stato si esprimerà in merito alla vicenda. Lo scorso 21 maggio il Consiglio di Stato, dopo aver dichiarato lo scorso 6 maggio “improcedibile” il ricorso presentato dal Consorzio stabile Grandi Lavori avverso l’affidamento dei lavori avvenuto lo scorso 21 novembre da parte dell’Autorità portuale nei confronti del raggruppamento temporaneo costituito da C.C.C. Cantieri Costruzione Cemento Spa (di Musile di Piave, in provincia di Venezia), Salvatore Matarrese spa di Bari e Icotekne Spa di Napoli, concesse la sospensiva per approfondire al meglio la vicenda. Difficilmente però, a fronte dell’ultima decisione dell’Authority, il verdetto del Consiglio di Stato sarà differente. Forse, con il nuovo anno, vedremo finalmente partire i lavori alla banchina del molo Polisettoriale. A distanza di ben due anni e mezzo dell’“Accordo per lo Sviluppo dei Traffici Containerizzati nel Porto di Taranto e il Superamento dello stato d’emergenza socio economico ambientale” del 26 giugno 2012. Meglio tardi che mai.
G. Leone (TarantoOggi, 30.08.2014)
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