La novità: «nelle scorse settimane – continua Carmelo Fanizza – abbiamo ripreso un gruppo di oltre dieci Grampi (Grampus griseus), un delfinide che può raggiungere i quattro metri di lunghezza, caratteristico per l’assenza del rostro sul capo, e, con nostra grande sorpresa, a un certo punto abbiamo visto saltare fuori dall’acqua un cucciolo, il primo di questa specie avvistato e fotografato in anni e anni di ricerche nel nostro mare!».
Un evento eccezionale, se si tiene conto che i ricercatori della JDC, durante le campagne di dolphin watching a bordo del catamarano “Taras”, avvistano il Grampo meno di dieci volte l’anno, mentre quasi ogni giorno – la JDC vanta una percentuale di avvistamento del 93/95% – documentano la presenza nel Golfo di Taranto di numerosissime colonie stanziali di Stenella striata (Stenella coeruleoalba), delfinidi che hanno dimensioni minori, un paio di metri di lunghezza, ma che sono soliti avvicinarsi in piena libertà al catamarano Taras per la gioia degli ospiti.
Per finanziare le attività di ricerca, infatti, la Jonian Dolphin Conservation consente a turisti e cittadini di imbarcarsi su Taras (www.joniandolphin.it – cell. 349.1691283) per vivere la straordinaria esperienza di diventare ricercatore scientifico per una giornata: durante l’uscita in mare, che dura circa sei ore, gli ospiti vengono coinvolti in tutte le attività di ricerca e studio dei delfini, avvistandoli e ascoltandone la voce con gli idrofoni calati in mare, e, inoltre, vengono “istruiti” mediante un’autentica lezione sulla storia e le caratteristiche dei cetacei tenuta a bordo dai biologi della JDC.
«Giusto tre giorni addietro, inoltre, in un grandioso branco di Stenella striata, oltre cinquanta esemplari, abbiamo fotografato un gruppo familiare con un cucciolo che, dalle dimensioni, stimiamo abbia circa cinque giorni di vita, in quanto aveva già la pinna dorsale dritta, fino al terzo giorno di vita è invece floscia. Non è la prima volta che documentiamo la presenza di neonati di questa specie nel Golfo di Taranto, fotografammo da lontano la pinna floscia di un cucciolo vicino a quella della madre già due anni fa, ma è la prima volta che siamo riusciti a riprenderlo così vicino e nell’ambito del gruppo familiare, in quanto di solito i cuccioli vengono protetti dal branco!».
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