“Una minaccia costante alle porte di Taranto, dimenticata dallo Stato e gestita in modo discutibile dalla Regione e dagli enti locali – dichiara Diego De Lorenzis (M5S) – In un Paese normale, la bonifica di questo sito pericoloso si sarebbe dovuta attuare da molto tempo. Ma in Italia, e a Taranto in particolare, evidentemente le bonifiche non sono la priorità per le amministrazioni. Non sono bastati gli interventi della Magistratura né le inquietanti relazioni della Commissione Parlamentare sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti: a causa dell’immobilità del Comune di Statte, a cui è stata affidata la responsabilità del sito nel lontano 2000, il problema Cemerad sussiste ancora”.
Il deputato 5 stelle incalza anche le altre amministrazioni locali. “Da 14 anni a questa parte anche la Regione Puglia e la Provincia di Taranto hanno mostrato un interesse superficiale, se non inesistente – continua De Lorenzis (M5S) – Sono stati erogati finanziamenti pubblici e realizzate proposte che, in realtà, si sono rivelate puri provvedimenti spot, tra l’altro mai portati a termine. Nella terra dove insistono Ilva, Eni, Cementir, gli inceneritori e le discariche di rifiuti speciali più grandi d’Europa, il problema Cemerad si sarebbe dovuto ritenere prioritario, a maggior ragione quando emergono inquietanti intrecci con la malavita”. Il riferimento è all’inchiesta “La minaccia radioattiva alle porte di Taranto” dei giornalisti Palladino e Tornago.
“Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno realizzato un video che mostra una realtà impressionante, degna di un film dell’orrore: montagne di fusti accatastati l’uno sull’altro, in completo abbandono, con tempi di decadenza di 10.000 anni – continua il deputato 5 Stelle – I Ministri dovranno anche spiegare se ci sono stati collegamenti tra Agip nucleare, l’Enea di Rotondella, la criminalità organizzata campana, la massoneria e i rifiuti che venivano depositati nel capannone della Cemerad”. L’interrogazione parlamentare chiede all’Esecutivo di risolvere definitivamente ed il più presto possibile la vicenda, bonificando il sito ed attuando le disposizioni vigenti in merito ai rifiuti radioattivi. Vengono richieste, inoltre, quali siano le responsabilità e le inadempienze delle amministrazioni coinvolte, i fondi pubblici stanziati e spesi realmente e gli interventi eseguiti o da realizzare a salvaguardia della salute dei cittadini. “Non possiamo sopportare che tale indecenza, così rischiosa per i cittadini e per l’ambiente, possa continuare a sussistere nel territorio di Taranto – conclude De Lorenzis (M5S) – L’Esecutivo deve intervenire immediatamente”.
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