D’Amato (M5S): “Verità Confidustria parziali. La città deve unirsi, non dividersi”
“Mentre Confindustria Taranto proclama l’utilità di progetti e annuncia risultati storici per il territorio, non è possibile stare inermi e accettare l’ennesima verità parziale. Parziale poiché rappresentativa di quella parte che sino a oggi ha compartecipato alla gravissima crisi di Taranto, delle sue attività e del suo ambiente”. Così la tarantina Rosa D’Amato, portavoce al Parlamento Europeo del Movimento 5 Stelle. “Quali scelte sono state infatti compiute? A vantaggio di chi? Con quali risultati? – si chiede la D’Amato -. Al di là della crisi internazionale, Taranto ha subito il susseguirsi di una progettazione sbagliata e di una progettazione per nulla lungimirante nel comparto industriale. Decisioni che troppo spesso sono state concertate fra poche realtà e che sono andate a sostenere un numero di soggetti assolutamente limitato, senza tenere in considerazione l’insieme delle potenzialità produttive e occupazionali locali. Si pensi alla raffinazione, alla produzione del cemento, a una serie di servizi navali e portuali che stanno soffrendo le conseguenze di attribuzioni e selezioni incaute, il più delle volte operate proprio dagli industriali tarantini, incuranti dei bisogni del territorio e mai diversificate in modo da poter dare respiro agli investimenti, alla produzione e ai conseguenti posti di lavoro”.
“Verità parziali, quelle di Confindustria Taranto, – prosegue la D’Amato – poiché generalmente indifferenti all’impatto ambientale e sanitario degli orientamenti assunti. Scelte che pongono i lavoratori di fronte a una sorta di ricatto: occupazione o salute. Decisioni che privilegiano altre realtà regionali, a discapito proprio di Taranto, come nel caso dei vari collegamenti infrastrutturali, che vedono questa zona fortemente penalizzata. La verità di Confindustria Taranto è quella dell’aver sempre assegnato nel tempo le aree portuali strategicamente migliori alle attività industriali più pesanti e impattanti, escludendone l’utilizzo ad esempio ai traghetti e alle grandi navi di linea per i passeggeri, e tagliando al contempo ogni potenzialità di sviluppo per la piccola e media imprenditoria, per i pescatori, gli agricoltori e gli allevatori. Per non parlare poi del comparto turistico, in ginocchio”.
“E’ ora di spiegare qual è l’effettiva realtà, senza timore e senza sconti di alcun genere – sostiene la D’Amato -. I cittadini, gli imprenditori di Taranto meritano soluzioni e proposte che non si rivelino un’ulteriore minaccia. Non siamo più disponibili a subire: abbiamo già dato! E ora dobbiamo riprenderci il nostro territorio e restituire a Taranto un futuro”. Anche per questo motivo, Rosa D’Amato, parlamentare del Movimento 5 Stelle in Europa, ha deciso di far sentire la propria voce: “Ho chiesto e ottenuto di parlare col prefetto. Gli ho fatto presente, con il supporto di un documento scritto, che i cittadini, le associazioni e i comitati non sono contro gli imprenditori, ma chiedono loro di essere lungimiranti e programmare da subito attività economiche alternative alla grande industria”.