“L’iniziativa ‘Industria ultima fermata’, promossa da Confindustria di Taranto ci trova distanti nella forma e nella sostanza. Gli strumenti di persuasione e dissuasione posti in essere nei confronti dei lavoratori (giornata pagata per chi aderisce, ferie forzate per chi voleva lavorare normalmente) evocano quel triste ‘modello Riva’ già visto che ha generato il disastro ormai a tutti evidente”. Lo afferma in una nota il segretario generale della Fiom Cgil di Taranto Donato Stefanelli riferendosi alla manifestazione organizzata ieri a Taranto da Confindustria. “Dov’erano questi imprenditori – si chiede Stefanelli – negli anni in cui sono stati determinati i guasti profondi che hanno causato l’emergenza che ha colpito soprattutto i lavoratori e la parte più debole del territorio? Gli stessi che oggi piangono miseria chiamando tutti ‘a stringersi a corte’ per celare il proprio fallimento e l’abdicazione dal ruolo di classe dirigente, hanno prima vissuto all’ombra dei potenti e dei grandi gruppi industriali senza mai spiccare il volo in termini di innovazione e di sistema industriale, e oggi nella crisi hanno prima fatto ricorso massiccio agli ammortizzatori pagati dalla collettività, poi dismesso e licenziato”. Chi è causa “del proprio mal – conclude il segretario della Fiom – pianga se stesso, viene da dire. Gli interessi dei lavoratori li rappresenta il sindacato confederale che in piena autonomia ha promosso in questi anni e continueranno a farlo nei prossimi mesi a tutela dell’occupazione, della salute, di un modello di sviluppo ecosostenibile. La Fiom e i metalmeccanici saranno come sempre in prima linea”.