“La cassa in deroga non è la soluzione. Non è possibile proporre uno strumento che non garantisce la copertura economica mese per mese, che dura fino a dicembre e poi vedremo, che è inferiore al valore economico garantito dai contratti di solidarietà”. Lo ha dichiarato ieri in una nota stampa il segretario genovese della Fiom Cgil, Bruno Manganaro, parlando della situazione dell’Ilva di Cornigliano. “L’accordo di programma del 2005, firmato dalla presidenza del Consiglio, da 6 Ministri, dall’Ilva e da Regione, Comune, Provincia e Autorità Portuale, parla chiaro – ha sottolineato Manganaro – sull’occupazione e sul salario”. “Dal 4 febbraio 2014, con la riunione presso la Prefettura di Genova, il sindacato – ha proseguito il segretario genovese della Fiom – ha ricordato a tutti i soggetti firmatari che il 30 settembre 2014 terminano gli ammortizzatori sociali per l’Ilva di Cornigliano”. “Da quella data ad oggi – ha detto ancora Manganaro – le istituzioni, a cominciare dal Governo Renzi, non sono riuscite a trovare una soluzione rispettosa dell’accordo di programma”. “Lo abbiamo detto mesi fa in Prefettura, lo abbiamo detto al Ministero dello Sviluppo Economico, lo abbiamo ribadito agli enti locali e lo riconfermiamo oggi: sull’Ilva di Genova – ha spiegato il segretario della Fiom – a settembre, senza continuità di reddito e senza ammortizzatori sociali certi ed esigibili, quelle giornate saranno incandescenti”. “I lavoratori dell’Ilva di Cornigliano – ha concluso – non sono disponibili a veder messo in discussione ciò che è scritto negli accordi sul loro salario e sulla loro occupazione e, come hanno dimostrato alcuni giorni fa, hanno l’intelligenza e anche la forza per lottare”.