Eni, prete di Gela: “Interessi oscuri dietro ipotesi chiusura”
“Lobby politiche, economiche e affaristiche avrebbero interessi a lucrare sulle necessarie attivita’ di bonifica e smaltimento” del petrolchimico di Gela, una volta chiuso. La denuncia e’ contenuta in una lettera aperta data oggi ai cronisti da don Luigi Petralia, parroco della chiesa Santa Lucia e consigliere spirituale del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. Il sacerdote si dice insospettito dalla “insistenza divenuta stringente sulla dismissione degli impianti di Gela” e, andando col pensiero al terremoto de L’Aquila, intravede il “volteggiare di sciacalli”. Questo “terremoto industriale avrebbe l’effetto di mettere in ginocchio l’economia e lo sviluppo di Gela – scrive il parroco – ma consentirebbe a questi gruppi d’affari interessati al dopo-raffineria di arricchirsi sul sangue dei caduti”. “Non vedrei molta differenza con cio’ che si e’ visto nel dopo terremoto de L’Aquila – scrive nella sua lettera aperta il sacerdote – quando al telefono gli affaristi delle disgrazie altrui sghignazzavano certi del super guadagno economico della ricostruzione! Se questa fosse la politica che sotto sotto cova e spinge come un tumore che vuol mangiarsi tutto, che Dio ci salvi da simili progetti iniqui, e da coloro che vorrebbero eseguirli”.