Da Taranto a Scampia, fino a Roma. E’ un riflettore sui cortometraggi italiani quello che si e’ acceso oggi alla 44.ma edizione del Festival di Giffoni che si prepara alla giornata conclusiva di domani. Tante le storie di ragazzi, raccontate ai ragazzi di ogni parte del mondo che affollano la cittadella di Giffoni pronti a esercitare il loro ruolo di giurati. Respiro internazionale, quindi, ma partendo dai titoli italiani, dall’Ilva di Taranto a Scampia. Una storia ambientata a Taranto e’ infatti “Thriller”, di Giuseppe Marco Albano (premio Troisi come miglior regista emergente nel 2013 e nella cinquina David di Donatello 2011 e Nastro d’Argento 2012 con “Stand by me”) che racconta la storia di un ragazzo del sud, Michele, e del suo sogno di ballare in televisione come Michael Jackson. Il giorno del provino, pero’, in una Taranto provata dall’inquinamento, c’e’ una mobilitazione per la chiusura della fabbrica in cui lavora il padre e al ragazzo crolla il mondo addosso: solo la forza del suo desiderio gli permetterà di non desistere e di portare alla ribalta la condizione degli operai, proprio sulle note della canzone che racconta dei morti viventi. Si sbarca invece a Napoli con “Bye Mum” del napoletano Carlo Luglio, in concorso sempre nella sezione +10, che narra le vicende di Maria e della sua famiglia, pronti a trasferirsi dal degrado delle Vele di Scampia alla vicina Melito: storia di una ragazza che cerca disperatamente di ribellarsi contro uno sradicamento che vive con dolore e fantasia. (ANSA)