TARANTO – Sono quattro gli edifici ritenuti pericolanti della citta’ vecchia di Taranto, in cui abitano una ventina di famiglie, sottoposti a sequestro preventivo d’urgenza dalla Guardia di finanza di Taranto nell’ambito di un’inchiesta della procura sui lavori di ristrutturazione nel borgo antico appaltati dal Comune con finanziamenti regionali. Nove, invece, gli indagati (tra imprenditori, dirigenti e funzionari comunali) accusati a vario titolo di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, omissione di lavori in edifici a rischio crollo e falso ideologico. Si tratta di Pietro Galiuto, titolare della ditta ‘Volpe Scavi’, che si aggiudico’ i lavori; Antonio Liscio (co-progettista), Marcello Traversa (direttore dei lavori), Antonio Mancini (responsabile unico del procedimento), Silvio Rufolo (dirigente Urbanistica), Angelo Catapano (responsabile unico del procedimento), Vincenzo Carbone (collaudatore tecnico-amministrativo) e Vincenzo La Gioia (dirigente pro tempore Ufficio Risanamento Citta’ Vecchia). I finanzieri hanno proceduto al sequestro per equivalente di beni per oltre 700 mila euro riconducibili ad alcuni indagati. Gli edifici a rischio crollo si trovano in Vico Santi Medici. (ANSA).