Terra dei Fuochi e Ilva, Lorenzin: “Screening sanitario consentirà interventi mirati”
“Non posso rispondere del passato, ma solo delle mie scelte e di quelle del governo cui appartengo. Lo screening sanitario su una popolazione cosi’ ampia e’ una cosa eccezionale mai fatta prima. Consentira’ interventi sanitari mirati. Poi, ci saranno altre attivita’, come le bonifiche, le analisi dei terreni e delle coltivazioni affidate alla task force coordinata dal Capo della Forestale Cesare Patrone”. A parlare e’ Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, intervistata da Il Mattino. Argomento centrale e’ la questione ‘Terra dei Fuochi’. Sui dati diffusi dall’Istituto superiore della sanita’ sull’incremento di tumori nella Terra dei fuochi, ha spiegato: “Mi sembra che l’Istituto superiore della sanita’ abbia confermato nel 2013 i dati emersi dallo studio Sentieri del 2012. Sulla Terra dei fuochi, ho da sempre scelto di attenermi solo all’evidenza scientifica”. Lo studio Sentieri, ha proseguito Lorenzin, “non e’ in grado di stabilire con certezza correlazioni tra l’inquinamento dell’area e i tumori. Per questo siamo andati oltre: il governo ha approvato un decreto sulla Terra dei fuochi”. Nello specifico, l’impegno del ministero per l’area e’ “uno screening dettagliato di massa sulla popolazione, che riguarda la Terra dei fuochi come Taranto. Abbiamo stanziato 50 milioni di euro, per ottenere un quadro sanitario completo sulla situazione”. A proposito degli obiettivi, spiega: “Riuscire finalmente ad avere una radiografia scientifica sull’esistente. Il famoso tema del nesso di causalita’ tra inquinamento ambientale e tumori non e’ ancora sciolto con certezza scientifica e questo non contribuisce a rasserenare il clima tra la gente. Al termine del nostro screening, forniremo alla Regione elementi certi per i successivi interventi”. Il ministro ha poi proseguito, con riferimento al registro dei tumori in Campania, sottolineando come sia “gia’ operativo. Abbiamo finalmente uno strumento fondamentale per poter monitorare la salute dei cittadini. Vanno considerate anamnesi, abitudini di vita, ricoveri, ereditarieta’, alimentazione. Solo in questo modo lo studio diventa serio e credibile”. (Dire)