“Quello che sta accadendo – ha spiegato Bevilacqua – non lascia presagire nulla di buono. Queste newco di cui si è lungo parlato e che dovrebbero portare in Puglia la produzione dalla Romania, non hanno mai neanche cominciato il percorso. Oltretutto, non ci sono neanche punti di riferimento: quali sono i nomi di queste newco? Chi sono i punti di riferimento? Non è dato a saperlo, ma soprattutto registriamo un atteggiamento, da parte della Natuzzi, che tende quasi a prendere le distanze dall’accordo dello scorso ottobre. Il che è davvero preoccupante”. Anche i tempi non trasmettono certo sicurezza e tranquillità: “Siamo a metà luglio – aggiunge il segretario FENEAL – e senza una nuova data per una convocazione, è chiaro che passerà anche l’altra metà del mese. Poi ci sarà agosto, e quindi la pausa estiva, e perciò nel migliore dei casi se ne riparlerà a settembre, come minimo. Siccome non c’è più molto tempo, anche perché a ottobre scadono gli ammortizzatori sociali in atto, vorremmo capire subito che fine faranno i lavoratori. Crediamo che la Natuzzi abbia il sacrosanto dovere di dare risposte chiare, immediate e soprattutto in linea con l’accordo dello scorso ottobre e con quanto sta accadendo”.
E mentre i sindacati lanciano l’allarme su una vertenza che sembra arenatasi in un punto morto, c’è chi prova ad organizzare i lavoratori all’interno di nuovi comitati di lotta. “In una delle tante tappe pugliesi di assemblee con i lavoratori di fabbriche in crisi, sono stato all’assemblea di No Austerity Puglia con i lavoratori Natuzzi a Santeramo, assemblea che ha avuto un’ampia partecipazione con almeno 150 persone presenti (molte erano assiepate fuori dalla sala)”. Michele Rizzi, coordinatore regionale di Alternativa Comunista, fa il punto in merito all’iniziativa organizzata in settimana al Palazzo Marchesale di Santeramo. “Il punto di partenza della discussione è stato l’accordo dell’ottobre 2013, siglato dai sindacati confederali, Mise, Regione Puglia e Basilicata, che di fatto porta al licenziamento di più di 1500 lavoratori, mentre il resto sarebbe riassorbito da nuove società create ad arte che assumerebbero con contratti base. Il tutto sarebbe poi legato ad un contratto di programma che garantirebbe alla Natuzzi, quotata a Wall Street e leader mondiale della produzione di salotti un assegno di 101 milioni di euro di soldi pubblici”.
“Chiariti i termini dell’accordo vergognoso firmato preventivamente dai sindacati senza alcuna delega preventiva da parte dei lavoratori che poi si sono trovati ad ingoiare il rospo – prosegue Rizzi – , dopo un’accesa discussione che ha visto diversi interventi che chiarivano i diversi passaggi ed evidenziavano il tradimento sindacale, si è deciso democraticamente di convocare una grande manifestazione per il 22 luglio sempre a Santeramo che percorra tutto il centro cittadino fino a giungere alla fabbrica Natuzzi di Santeramo dove tenere un’assemblea finale per eleggere anche un coordinamento dei lavoratori Natuzzi in lotta e per decidere i successivi passi nella vertenza”. “Noi siamo altro rispetto ai partiti razionali – ha concluso Rizzi -, siamo un’organizzazione di lotta, siamo un avamposto di difesa dei diritti dei lavoratori contro padroni senza scrupoli che si arricchiscono lasciando sul lastrico migliaia di operai. L’idea è quella di dare un’unione e un coordinamento (che finora non c’è mai stato) per costruire in autunno nuovi momenti di lotta e di conflittualità operaia coinvolgendo i lavoratori di tutte le fabbriche Natuzzi presenti sul territorio pugliese e lucano per cercare poi di saldare il tutto con altre vertenze del territorio”. Sarà un’estate rovente sul fronte del lavoro.
G. Leone (TarantoOggi, 14 luglio 2014)
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