La verità. Questa sconosciuta – Il Corsivo Filosofico
Mentono. Mentono perché è così che hanno deciso di vivere. Per addolcirti la pillola spesso si rifugiano sostenendo che “dissimulano”. Che se vogliamo è ancora peggio. Perché dissimulare vuol dire nascondere il proprio pensiero, i sentimenti, i propositi, in modo che altri non se ne accorgano. Mentono. E tu non lo sai. O non te ne accorgi. Perché se smettiamo di credere nelle persone allora tanto vale far estinguere il genere umano. Se poi pensi che il paradosso della menzogna consiste nella sua implicita domanda di verità, rischi la follia.
Mentono. Perché quando non si ha abbastanza forza per continuare a vivere in un certo modo o per vincere evitando così la sofferenza, o meglio l’angoscia intrinseca ad ogni essere umano, non resta che fare ricorso alla menzogna che, modificando lo stato di informazione dell’altro, mette fuori gioco la sua forza rendendola semplicemente inutile. E così corri il rischio, seguendoli, di andare in cerca di una verità che forse non troverai mai. Semplicemente perché, cosa spesso terribile e inaccettabile per la mente umana, quella verità non c’è. Perché anche chi percorre il sentiero della menzogna per scelta di vita, non è poi più in grado di ritrovare le sue tracce, finendo col perdere di vista il perché della bugia iniziale.
Scriveva il filosofo tedesco Nietzsche: “L’intelletto, come mezzo per conservare l’individuo, spiega le sue forze principali nella finzione”. In molti hanno visto nell’inganno la forma più sofisticata di intelligenza. E nell’antica Grecia, il buon Platone non gli era di meno: “Mentire coscientemente e volutamente ha più valore che dire involontariamente la verità”. La spiegazione di quello che a prima lettura sembra un paradosso, sta nel fatto che chi dice la verità conosce solo quella: mentre chi mente conosce la verità e il suo contrario. E alterare la verità non è cosa poi così semplice. Perché come ha scritto Umberto Eco “occorre mettersi nei panni dell’altro, interpretare rapidamente le sue attese, studiare i suoi comportamenti ed evitare nel contempo di fare apparire troppo trasparenti i propri”.
Mentono. Perché forse, a conti fatti, la bugia è decisamente più utile alla vita di quanto non lo sia la verità. Perché questo consente di avere un vantaggio rispetto agli altri: ti permette di non gettare la maschera, di essere sempre un passo avanti all’altro, di manipolarlo, di ottenere qualcosa seguendo una semplice scorciatoia. Mentono. Perché così sul terreno del conflitto, del confronto, quello vero, sano, pulito, non scendono mai. O, se scendono, hanno molte più armi nascoste di te che ti confronti a mani nude. Che magari ami il confronto occhi negli occhi e preferisci andare a peso morto incontro alla vita e al dolore. Incontro alle emozioni dell’esistenza senza alcun paracadute.
Mentono. E lo fanno guardandoti negli occhi. Sorridendoti. Garantendoti che è la loro parola quella che conta davvero. Fanno promesse. Disegnano e immaginano futuristiche realtà che, stranamente, non hanno ombre. E poi, come ciliegina sulla torta, tentano in tutti i modi di evidenziare i tuoi difetti e le tue mancanze, in modo tale che tu sia concentrato su quelle e non su altro. E il bello è che tu ci caschi pure. Mentono. Perché non mostrare agli altri la propria vera essenza è uno sport in cui quasi tutti eccellono. Si nascondono dietro la classica scusa di un’infanzia e un’adolescenza difficile. Dietro esperienze negative. Dietro delusioni e tradimenti. Dietro inganni e torti subiti. Come se il dolore, presunto, fosse una prerogativa e una giustificazione per poi farlo agli altri o per non riuscirlo a gestire.
In realtà non hanno il coraggio per essere ciò che sono e mostrarsi senza travestimenti. Non credono in se stessi. Non hanno autostima. Hanno strutturato nella loro mente dei meccanismi perfetti che con il passare degli anni si azionano in automatico. Scappano dalla vita, quella vera. E preferiscono un’esistenza di finzione che sembra una splendida realtà. Controllano se stessi, la loro vita, e si scelgono persino i compagni di vita e le amicizie. Quelle innocue. Quelle che stai sicuro che mai proveranno ad entrare davvero dentro, in profondità, per andare a vedere cosa c’è dietro il velo di Maya che c’è in ognuno di noi. Probabilmente pensano che la vita non è una sola. Anzi: vivono all’interno di una vita centinaia di esistenze diverse. Ma tu, tutto questo, ovviamente non lo sai.
Mentono. E li puoi trovare in ogni ambito della vita. In quello pubblico e in quello privato. Sono dei veri e propri mutanti. Si nascondono dietro presunte convenzioni sociali e morali. Perché vogliono convincerti che sei tu il problema. Che vivi in maniera coerente seguendo i tuoi ideali. Che vivi sbagliando ogni giorno perché ancora non hai imparato a gestire i tuoi difetti e le loro conseguenze. Che te ne freghi delle regole non scritte che hanno distrutto questa società.
Mentono. Perché si accontentano di vittorie parziali e frugali. Perché così pensano di salvarsi. “I deboli sono più fortunati dei forti, perché sanno tirarsi indietro al momento giusto. E invece noi diciamo sempre che chi sbaglia lo fa perché è debole” sostiene un personaggio di un libro di Stefano Cerami. Ma la menzogna sarebbe giusto confinarla in quei campi in cui, lì sì, le menti migliori eccellono: l’arte, la letteratura, il teatro, il cinema. Perché come scriveva Oscar Wilde, il loro scopo è quello di “narrare delle cose non vere”. Lasciandoci sognare ed immaginare qualcosa di bello e irraggiungibile. O facendoci incontrare storie simili alle nostre, regalandoci un po’ di amara e sana consolazione.
La vita, quella vera, è però un’altra cosa. Dire la verità, sempre e comunque. Anche se questo ci costerà una fatica enorme e spesso potrà coincidere col perdere persone e occasioni che sembrano ciò che in realtà non sono. Essere se stessi, nel bene e nel male. Essere coerenti con le proprie idee e la propria natura. Accettarsi per ciò che si è e accettare gli altri per ciò che sono, senza avere la presunzione di cambiarci e, soprattutto, di cambiarli. O di ammansirli e ammaestrarli alle nostre esigenze. Credere in se stessi e negli altri anche quando sembra impossibile. Possono essere tutte cose banali. Semplici a dirsi e difficili a farsi. Ma la vita non è mai stata una cosa semplice. E’ però, almeno quella in questo mondo, soltanto una. Ed allora tanto vale viverla seguendo la strada della verità e della sincerità.
Come scriveva nei Saggi il filosofo francese Michel de Montaigne, è sempre preferibile rifiutare l’inganno e l’ipocrisia. Alla strada “coperta”, così la chiamava, preferiva quella “aperta”, della franchezza e della lealtà. Altrimenti, bene o male, saremo sempre tutti sconfitti e non riusciremo a costruire nulla di buono. Ed una vita vissuta così forse non ha poi molto senso viverla. Scriveva Oriana Fallaci: “Niente ferisce, avvelena, ammala quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d’una ingiustizia che non t’aspettavi, d’un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un pò di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s’accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono”. Aveva maledettamente ragione.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 14.07.2014)