Posidonia spiaggiata: da problema ecologico a risorsa
La posidonia spiaggiata, da problema ecologico a risorsa per la bioedilizia. L’idea è venuta a una imprenditrice sarda, Daniela Ducato, da sempre orientata a coniugare l’innovazione con il rispetto per l’ambiente, che ha pensato di creare un nuovo materiale naturale per l’edilizia sfruttando le classiche palle di piante aggrovigliate (nome tecnico egagropili) che nella stagione autunnale e invernale invadono le spiagge. E’ nata così la “lana di mare”, (nome commerciale Edimare), brevettata dall’azienda Edilana Group, che viene usata per la produzione di componenti termoisolanti per la bioedilizia, per arredi, finiture e moduli destinati al settore dell’interior design, della correzione acustica, del verde e del green design. Per realizzare questa fibra molto resistente, simile alla fibra di legno, si utilizzano infatti i cumuli di posidonia spiaggiata, che quando vanno in decomposizione sono accompagnati da processi di putrefazione con rilascio di liquami inquinanti ed esalazioni maleodoranti, rappresentando un’emergenza igienico-sanitaria, nonostante la corretta attività di gestione di molti Comuni. La “lana di mare” comunque, viene combinata con un altro materiale brevettato dalla ditta Edilana, che sfrutta gli scarti della lana delle pecore. (Adnkronos)