Ilva, Renzi: “Decreto approvato, no sdoppiamenti commissariali”
“Il decreto Ilva e’ stato approvato, ma non nella formula che avete letto sui giornali”. Cosi’ il presidente del consiglio Matteo Renzi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Cdm. “Il decreto contiene la riorganizzione dei tempi ambientali e la questione del prestito ponte. Non ci sono sdoppiamenti commissariali, perche’ non credo che abbia senso”, ha aggiunto Renzi. (ITALPRESS)
LA NOTA DI PALAZZO CHIGI
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Presidente del Consiglio e dei Ministri dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, e dello Sviluppo economico, Federica Guidi, un decreto legge recante misure urgenti per la realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria per le imprese sottoposte a commissariamento straordinario. Il decreto legge si pone la finalità di assicurare, con particolare riferimento alla società ILVA S.p.a., la continuità produttiva ed occupazionale e il contestuale rispetto delle norme ambientali e sanitarie, in considerazione del fatto che si tratta di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.
Il decreto precisa la tempistica di attuazione delle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale e del Piano ambientale dell’Ilva. Sono previste due scadenze generali: entro il 31 luglio 2015 dovranno essere realizzati gli adempimenti scadenti a quella data, nella misura minima dell’ottanta per cento; entro il 5 agosto 2016 dovranno essere completati gli interventi ambientali. Dovrà comunque essere rispettato il termine già fissato dell’8 marzo 2016 per l’applicazione della decisione della Commissione 2012/135/Ue del 28 febbraio 2012, relativa alle migliori tecniche disponibili (BAT). Infine si prevede che il commissario straordinario presenti entro la fine del 2015 al ministro per l’Ambiente e all’Ispra una relazione sullo stato di attuazione del piano ambientale.
Si prevede inoltre nel dettaglio l’aggiornamento delle tempistiche della messa fuori produzione della Batteria 11 e dell’Altoforno 5 per renderle compatibili con il rientro in esercizio degli impianti attualmente ancora fermi, al fine di garantire la continuità produttiva nel rispetto della normativa ambientale. Infine si prevede che, a prescindere dai piani industriale e di tutela sanitaria ed ambientale, l’impresa commissariata possa contrarre finanziamenti, prededucibili a norma dell’articolo 111 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267. La prededucibilità è ammessa solo qualora i predetti finanziamenti siano funzionali all’attuazione del piano ambientale ovvero alla continuazione dell’esercizio dell’impresa e alla gestione del relativo patrimonio ed è subordinata all’attestazione del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Ministro dello sviluppo economico, ovvero di quest’ultimo sentito il primo, secondo la destinazione del finanziamento richiesto. Il ricorso alla prededucibilità è volto a facilitare la concessione del finanziamento e si giustifica in ragione degli interessi di carattere generale che si intendono perseguire, in particolare il risanamento ambientale e la continuità e valorizzazione dell’impresa.
GALLETTI E GUIDI: DECRETO CONSENTE DI TROVARE RISORSE
“Il decreto legge Ilva approvato oggi dal consiglio dei ministri consente il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per gli interventi”. Lo dicono il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi in una nota congiunta. “Le condizioni di favore per accedere al prestito ponte – continuano – per le attività di ambientalizzazione della fabbrica e la rimodulazione dei tempi degli interventi sono elementi importanti per assicurare all’Ilva e a Taranto una prospettiva di tutela ambientale, ma anche quella opportunità di sviluppo economico che la crisi del siderurgico aveva messo a rischio”. Il prestito assicurerà, dicono ancora, anche la salvaguardia dei livelli occupazionali e la continuità produttiva.