“Il governo si esprima prima che la situazione precipiti”. A lanciare l’allarme è Confindustria Taranto, che sollecita interventi risolutivi in merito alla crisi dell’Ilva e si schiera al fianco delle imprese dell’indotto, che denunciano una situazione di grave crisi a causa degli ingenti crediti scaduti e non riscossi. Nel corso di un incontro nella sede dell’associazione degli industriali, i titolari delle ditte dell’appalto “hanno inoltre espresso forti perplessità circa lo scenario complessivo che si sta delineando anche a seguito degli ultimi incontri romani e dei risvolti di carattere giudiziario della vicenda, riferendosi alla vera e propria ‘tenuta’ di tutto l’impianto industriale su cui da sempre reggono le sorti dell’intero tessuto economico della città, annunciando in tal senso azioni clamorose in assenza di risposte certe da parte del Governo”. Perplessità “pienamente condivise da Confindustria che ha colto nelle dichiarazioni del commissario Gnudi e del Ministro Guidi – aggiunge il presidente dell’associazione Enzo Cesareo – toni per certi aspetti apparentemente rassicuranti (sarebbe in arrivo il dispositivo per il finanziamento-ponte) e per molti altri, invece, il rischio tangibile che i provvedimenti legislativi che hanno contraddistinto l’intervento del governo negli ultimi due anni possano essere pressoché depotenziati e svuotati a causa degli sviluppi che sulla vicenda si stanno registrando con ritmi incessanti”.
(dal TarantoOggi, 09.07.2014)
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