“Sono passati tre mesi dal nostro ultimo incontro a Bruxelles, durante il quale abbiamo discusso dello stabilimento siderurgico ILVA di Taranto e degli attuali livelli di inquinamento in città. E da quanto possiamo constatare, la situazione peggiora di giorno in giorno perché non è stata adottata alcuna misura per la risoluzione o il contenimento delle modalità altamente inquinanti con le quali lo stabilimento produce”. Così comincia la lettera che Antonia Battaglia ha inviato a nome di PeaceLink al Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz.
L’occasione per questa comunicazione è stata la pubblicazione dei drammatici dati sull’eccesso di moralità infantile (+21%) riscontrati a Taranto fra i bambini, eccesso certificato dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS). Antonia Battaglia ha ricordato che la Direttiva Europea 75 del 2010 specifica che “laddove la violazione delle condizioni di autorizzazione presenti un pericolo immediato per la salute umana è sospeso l’esercizio dell’installazione” (articolo 8.2),
L’ILVA attualmente viola l’autorizzazione AIA e, come ha riconosciuto la Commissione Europea, “rappresenta un pericolo immediato per la salute umana”, ragion per cui – è la tesi sostenuta da PeaceLink – vi sono le condizioni per passare alla sospensione dell’autorizzazione di esercizio degli impianti non a norma.
“La invitiamo – scrive Antonia Battaglia a Martin Schulz – a svincolarsi da esitazioni di carattere politico, a farsi carico dei diritti della popolazione di Taranto e ad abbracciare la causa come farebbe con altre popolazioni oppresse, come lo siamo noi tarantini in nome della produzione di acciaio e a causa di una classe politica particolarmente compromessa che ha semplicemente fallito nel compito di adottare le misure necessarie per proteggere la popolazione”.
La richiesta di PeaceLink al Presidente del Parlamento Europeo è quella di farsi interprete di questa forte preoccupazione presso la Commissione Europea per “portare avanti con celerità la procedura di infrazione” sull’ILVA in modo da aumentare la pressione dell’Europa sul Governo Italiano. Si allega la lettera originale in inglese e la traduzione in italiano.
Associazione PeaceLink