Ilva, Fim Cisl: “Il Governo chiarisca piano industriale o sciopero sarà confermato”

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fumi ilvaROMA – “Il Governo chiarisca il piano industriale su cui puntare il rilancio e l’ambientalizzazione dell’Ilva, altrimenti lo sciopero sarà confermato”. Non lascia molto spazio all’ottimismo lo stato d’animo espresso dal segretario nazionale Fim Cisl, Marco Bentivogli, e del Segretario generale Fim Cisl Taranto, Cosimo Panarelli, al termine dell’incontro, appena conclusosi, tra Fim, Fiom, Uilm e il Commissario Ilva Piero Gnudi, nominato dal Governo il 6 giugno scorso. “Il commissario ci ha illustrato la pesante situazione finanziaria in cui versa il gruppo. Tale situazione sta progressivamente limitando le disponibilità per i pagamenti dei fornitori e degli stipendi” riferiscono i due esponenti sindacali. “Lo stipendio da erogare il 12 luglio sembra al riparo, diversa sorte per il premio aziendale, la cui possibilità di pagamento viene legata alla concessione del prestito ponte da parte delle banche che peraltro dovrebbe slittare di un mese. Su questo aspetto abbiamo manifestato tutte le nostre contrarietà” sottolineano Bentivogli e Panarelli.

“Il Commissario Gnudi, -riferiscono Marco Bentivogli e Cosimo Panarelli in una nota- ci ha comunicato inoltre che il suo mandato si sta svolgendo su due piani. Innanzitutto la ricerca di un nuovo socio di maggioranza, condizione per cui, la famiglia Riva e altri imprenditori parteciperebbero all’acquisizione del Gruppo. Secondo il Commissario senza un nuovo acquirente, possibilmente entro fine anno, il Gruppo ha il destino segnato”. Gnudi inoltre, continuano il segretario nazionale Fim Cisl e il segretario generale Fim Cisl Taranto, è alla “ricerca di un prestito ponte per pagare fornitori ed eseguire interventi previsti da piano ambientale, che cumula un ritardo sul cronoporgramma di oltre 3 mesi”. “In parallelo -proseguono i due esponenti sindacali- si sta ricercando la possibilità di utilizzare i soldi sequestrati alla famiglia Riva dalla Procura di Milano, depositati in Svizzera che ammontano ad 1,7 miliardi di euro”. “Sul prestito ponte, il Commissario ci ha illustrato la necessità di modificare il decreto -cosa che presumibilmente dovrebbe avvenire nel primo Cdm entro la prima decade di luglio- per poter aprire le prime linee di credito. Abbiamo chiesto che fino a quando non si determineranno le condizioni per la cessione ad un nuovo socio di maggioranza, il Governo predisponga un piano industriale sulla base del piano ambientale contenuto nel decreto” proseguono.

Bentivogli e Panarelli, inoltre, riferiscono che durante l’incontro con Gnudi è stata ribadita “la necessità di preservare l’integrità e la solidità del Gruppo Ilva, la sua capacità produttiva, i suoi assetti occupazionali. E di ciò bisognerà tener conto, qualora per assets produttivi e localizzazione degli acquirenti si dovessero presentare sovrapposizioni produttive”. “Riteniamo inoltre -aggiungono- che dalle risorse sequestrate ci siano le disponibilità per ripartire subito con ambientalizzazione e riqualificazione industriale, anche per rendere più attrattiva e solida l’operazione di cessione che non può essere vincolata alle volontà di un solo potenziale acquirente”. “Inoltre, per dare credibilità alla nuova governance del Gruppo, è utile immaginare un futuro che divida definitivamente le sorti dell’Ilva da quelle della famiglia Riva” sottolineano i due esponenti sindacali. Dall’incontro, concludono Bentivogli e Panarelli, “è emerso chiaramente un cambio di mandato da parte del Governo nei confronti del Commissario, a questo proposito abbiamo chiesto un incontro urgente al Governo e uno con il Commissario e il Coordinamento Ilva”. La “fragilità del Gruppo sembra aggravarsi ulteriormente” e per questo Fim, Fiom, Uilm hanno confermato l’iniziativa di sciopero con manifestazione a Roma. (Adnk)

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