Taranto, gli “Amici di Beppe Grillo” attaccano il sindaco
“Questo mese di Giugno, nell’anno del Signore 2014, sta riservando continue sorprese per Taranto”: inizia così una nota del ‘Meet Up 192 Amici di Beppe Grillo – Taranto’. “Si è iniziato con un comunicato stampa congiunto di 3 importanti associazioni (dicesi) ambientaliste in cui si manifestava preoccupazione per come il governo stava affrontando (o meglio non affrontando) la vicenda Ilva rammentando l’impegno con cui l’esecutivo garantiva (bontà sua) il risanamento (?!) dell’impianto per dare continuità alla produzione e preservando i posti di lavoro.
Si è continuato con un’ordinanza del Primo Cittadino di Taranto che impone all’Ilva di risolvere, entro trenta giorni, la problematica delle emissioni in atmosfera di inquinanti provenienti dalla granulazione della ghisa. Si è concluso con il duplice ‘no’ al Sindaco da parte del sub-commissario Ronchi che riporta tutti coi piedi per terra: trenta giorni non bastano e le risorse mancano”.
“Quindi assistiamo – prosegue la nota del ‘Meet Up 192 Amici di Beppe Grillo – Taranto’ – alle esternazioni di associazioni che chiedono un’Ilva ambientalizzata affinché possa coesistere il rapporto forza-lavoro e produzione, auspicato da tutti gli organismi decisionali ed influenti del Bel Paese, ed ai maldestri tentativi di un Sindaco che all’improvviso tenta di riprendersi la scena, ricominciando una finta battaglia contro l’industria, che già nel 2012 risultò funesta, tentando persino di dettare i tempi d’azione”.
Ed allora il ‘Meet Up 192 Amici di Beppe Grillo – Taranto’, “coerente con la visione di una Taranto diversa e sostenibile, ma soprattutto coerente nei confronti dei cittadini a cui da tempo si rivolge, intende esprimere fortemente il suo basta, senza se e senza ma, a tutte le fonti inquinanti che avvelenano questa città perché consapevoli che non può esistere ‘ambientalizzazione’ laddove si è distrutto l’ambiente, così come non basta un’ordinanza sindacale, destinata probabilmente ad essere annullata dal conseguente ricorso al Tar, per cancellare anni di ignavia politica.
E quindi basta a questo lento ma inesorabile stillicidio che sta portando al baratro una città dopata e assuefatta dal ricatto occupazionale. Basta a questo ipocrita gioco delle parti funzionale al sistema, alla politica, all’industria in cui le opinioni cambiano continuamente per confondere le acque e rendere tutti complici e ricattabili. Basta a questa inedia culturale che non ha creato i presupposti affinché vi fossero alternative economiche e sociali da contrapporre a quelle imposte dal potere industriale. Basta alla cosiddetta e sbandierata vocazione industriale di questa città e di questo territorio”.
“Basta a tutto ciò che blocca la rinascita di Taranto”, proposta dal Meet Up 192 nel manifesto politico “Rinasci-Terra Jonica” presentato alla città nel gennaio scorso. “Basta – prosegue la nota – semplicemente perché non è più possibile prendere in giro i cittadini con ambientalizzazioni impossibili e tardive, ordinanze oramai inapplicabili non è più tollerabile. È giunto il momento di scegliere da che parte stare e dirlo chiaramente.
Pare evidente che il mito dell’ambientalizzazione ha trovato tra la Triplice ambientalista dei nuovi adepti, illuminati per la via della Statale 106, e dalla quale per questo motivo prendiamo debite distanze; e ci chiediamo dopo questa ennesima uscita inconcludente e fuori tempo massimo, dove sia stato il Primo Cittadino della città dei Due Mari durante questi due suoi mandati? Cosa ha fatto in tutto questo tempo? Il Sindaco di Taranto ha una posizione chiara per salvaguardare la città? E allora il nostro Basta è anche per lui, per chi rappresenta una politica fallimentare, fatta di burocrazia e tecnicismi, di giunte cangianti e trasformismi, d’indolenza e supponenza, ma che è sempre mancata nel coraggio, nella determinazione e, purtroppo, nell’amore verso questa città”.
Il ‘Meet Up 192 Amici di Beppe Grillo – Taranto’ continuerà pertanto “con coerenza l’opera d’informazione, protesta e proposta che lo ha sempre contraddistinto, avendo mostrato con l’evidenza dei fatti la diversità che vi è tra un movimento politico che nasce dalla cittadinanza attiva, dalla condivisione e dalla partecipazione – con ampia visione culturale, economica, sociale e politica – da una parte, ed un associazionismo autoreferenziale, autocelebrativo, fine a se stesso a braccetto di una politica giammai rappresentativa e distante dalla realtà, che non ha più oramai ragione d’essere, dall’altra. Perché la coerenza e l’onestà torneranno di moda”.
(dal TarantoOggi, 01.07.2014)