TARANTO – Il Consiglio Provinciale Isde (Medici per l’Ambiente) di Taranto in una nota esprime ”grande preoccupazione per le ricadute sanitarie sulla cittadinanza” che potrebbe comportare l’autorizzazione del progetto ‘Tempa rossa’, dell’Eni, che prevede la costruzione di varie opere, alcune tese alla movimentazione (pontili, piattaforme, strutture di collegamento), altre allo stoccaggio di prodotti petroliferi tramite due serbatoi da 180mila metri cubi di capacita’. L’Isde evidenzia il ”conseguente aumento del traffico di navi petroliere in Mar Grande quadruplicato rispetto a quello esistente. Tutto cio’ – aggiungono i Medici per l’Ambiente – porterebbe ad un incremento stimato del 12% di emissioni fuggitive e non convogliate di sostanze altamente inquinanti e pericolose per la salute umana, che andrebbero a sommarsi a quelle esistenti nel nostro territorio gia’ altamente industrializzato”. L’Isde, ritenendo che Taranto ”non possa sostenere un tale ulteriore impatto inquinante, essendo stato ormai raggiunto e superato il limite di sostenibilita’ ambientale in termini di malattie e morti da parte dei suoi abitanti”, richiama ”l’attenzione della politica e dell’Amministrazione locale verso scelte chiare ed inequivocabili a difesa del territorio”. Visto che l’ultimo atto autorizzativo al progetto ”spetta al sindaco e al Consiglio comunale”, l’Associazione chiede ”in maniera accorata a tutela della salute pubblica e nel rispetto del Principio di Precauzione, previsto dalla normativa europea, che ci sia una netta e definitiva opposizione alla realizzazione del progetto Tempa Rossa, che rappresenta un rischio piu’ che concreto e prevedibile”.(Ansa)