Più di 50 relatori, speaker, giornalisti, blogger e studiosi di comunicazione, circa 30 appuntamenti in quattro giorni tra workshop, dibattiti, spettacoli, proiezioni, convegni e laboratori. Giornalismo ambientale, riciclo, ecosostenibilità, beni comuni. É il ricco cartellone di Think Green, Festival del giornalismo ambientale e dell’ecosostenibilità. L’evento, che si svolgerà a Taranto dal 26 al 29 giugno prossimi, è stato presentato questa mattina nella Sala degli Specchi di Palazzo di Città a Taranto.
Nella cornice della Città vecchia, il borgo antico della città pugliese, Think Green vuole essere un momento di riflessione e dibattito sulle sfide fondamentali che aspettano il giornalismo nell’era del cambiamento climatico e della crisi economica globale. Fenomeni che, oltre ad imporre un ripensamento dei modelli di sviluppo e produzione, come la crisi dell’Ilva ha drammaticamente dimostrato, necessitano di un cambiamento anche nel modo di fare informazione.
Dalla prima ordinanza di sequestro dell’acciaieria Ilva, nel luglio del 2012, vi è stata una produzione di comunicazione mai vista prima sui temi dell’ambiente e del diritto alla salute, della sostenibilità delle fabbriche e del diritto al lavoro. Ad una crescente attenzione da parte dei cittadini alle tematiche ambientali, spesso non è corrisposta un’adeguata informazione di qualità. Esattamente come succede in altre circostanze di disastri ambientali sparsi per l’Italia e non solo. Eventi e fenomeni che andrebbero spiegati in termini precisi e scientifici, ma altrettanto comprensibili, vengono spesso affrontati con gli strumenti della cronaca. Think Green Festival sarà uno “spazio pubblico” di incontro e contaminazione. Per capire oggi se e quale giornalismo ambientale è possibile a Taranto, in Italia e nel mondo.
Ad approfondire questi argomenti, ci saranno Marco Fratoddi (direttore La Nuova Ecologia) e Sergio Ferraris (direttore QualEnergia.it); Andrea Palladino, Andrea Tornago e il Centro Studi e Documentazione sui Conflitti Ambientali spiegheranno in un seminario come si fa una corretta inchiesta ambientale; il rapporto tra le fabbriche e le città sarà oggetto di una tavola rotonda, il 27 giugno alle 20, con Alessandro Leogrande (Lo Straniero), Giulio Marcon (deputato), Guido Viale (economista), Gianfranco Bettin (assessore all’ambiente del Comune di Venezia); a seguire lo spettacolo Vico Ospizio del Teatro Crest, indagine a tratti drammatica, a tratti comica, sui cambiamenti nella società tarantina dagli anni ’60 ai ’90, dal miracolo eonomico della siderurgia di Stato, agli sconvolgimenti urbanistici, alla crisi post-industriale, alle lotte operaie. Il business dei rifiuti e la Terra dei Fuochi saranno al centro di due workshop con Angelo Consoli, direttore dell’ufficio europeo di Jeremy Rifkin e curatore del Manifesto Territorio Zero, e Nello Trocchia, autore di numerose inchieste sulla discarica romana di Malagrotta per Il Fatto quotidiano.
E poi i giornalisti napoletani Giuseppe Manzo (Nelpaese.it) e Antonio Musella (Fanpage) e l’oncologo Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia. Ma di rifiuti si parlerà anche a proposito della morte di Ilaria Alpi, la giornalista del Tg3 assassinata a Mogadiscio vent’anni fa per le sue inchieste sul traffico internazionale di scorie tossiche dall’Europa all’Africa. Alla proiezione del documentario Toxic Somalia di Paul Moreira, seguirà il dibattito con i giornalisti Maurizio Torrealta, Andrea Palladino, Andrea Tornago e la già deputata Elettra Deiana, componente della commissione d’inchiesta sull’omicidio Alpi-Hrovatin.
Ospite internazionale del Festival, Pino Solanas, il regista argentino Palma d’Oro a Cannes nel 1988 con il film Sur. Solanas, con la collaborazione dell’associazione A Sud, presenterà a Taranto, sabato 28 giugno, il documentario La guerra del fracking, sulle conseguenze disastrose sull’ambiente e la salute della tecnica di estrazione del gas largamente diffusa negli Usa. Sempre sabato 28, proiezione e dibattito con gli autori di Green Lies. Il volto sporco dell’energia pulita, documentario finanziato attraverso il crowdfounding che mette in luce come persino l’avvento delle energie rinnovabili abbia sviluppato, in Italia, meccanismi speculativi tali da vanificare le potenzialità di una reale transizione energetica, verso un modello basato su fonti non inquinanti.
Ospiti di Think Green anche gli autori di Spinoza.it, il blog satirico più velenoso del web, con un reading tratto dall’ultimo libro La crisi è finita e altri racconti fantastici. Di bufale e web si parlerà con lo scrittore e blogger Giuliano Santoro, autore del libro Cervelli Sconnessi, analisi impietosa delle derive dell’egemonia del web e del mito della “democrazia liquida”. A Think Green si parlerà anche di Graphic Journalism e di “greenecità” delle imprese, con le inchieste condotte dai giovani e giovanissimi environmental journalists di Giornalisti nell’erba. Ci saranno momenti di confronto sul consumo critico e il mercato equo e solidale, con aperitivi e pranzi a tema, e laboratori di riciclo a cura degli utenti del Centro Diurno Samarcanda.
Il fotoreporter Giuseppe Chiantera, master in fotogiornalismo all’Istituto Superiore di Fotografia di Roma, terrà un workshop a partecipazione gratuita di fotografia documentaria per i luoghi della città che ospita la più grande acciaieria d’Europa. E alle città inquinate è dedicata la mostra Underground, viaggio nell’Italia avvelenata, a cura dell’ISFCI di Roma, in collaborazione con Asud e CDCA, esposta in anteprima a Taranto, nellla splendida cornice dell’ipogeo di Palazzo Galeota.
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