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Ilva, Stefàno chiederà a Delrio che non ci siano deroghe nè ritardi su Aia

TARANTO –  Non ci siano ritardi, ne’ deroghe rispetto all’applicazione dell’Autorizzazione integrata ambientale nell’Ilva di Taranto. I lavori di risanamento si facciano cosi’ come sono stati previsti. Sono le due richieste che oggi pomeriggio, nell’incontro a Palazzo Chigi, il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, avanzera’ al sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio. Andato via dall’Ilva Enrico Bondi, il cui mandato di commissario non e’ stato piu’ rinnovato dal Governo alla scadenza del primo anno, e subentrato al suo posto Piero Gnudi, ex presidente di Iri ed Enel, Comune di Taranto, sindacati metalmeccanici e Confindustria Taranto in questi giorni hanno manifestato il timore che i piani di bonifica e rilancio dell’acciaieria possano essere stoppati, o quantomeno ridimensionati, dall’assenza di risorse. Quest’ultimo, infatti, e’ uno dei primi problemi che Gnudi e’ chiamato ad affrontare. Da mesi, infatti, l’Ilva e’ alle prese con la crisi di liquidita’. Sinora si sono “salvati” gli stipendi ai dipendenti diretti (11mila solo a Taranto) ma restano in sofferenza i pagamenti alle imprese dell’indotto e dell’appalto e rischiano di bloccarsi anche i cantieri dell’Aia: oltre 40 quelli che risultavano aperti ad aprile scorso, con un coinvolgimento di circa 60 imprese e 800 addetti.

I lavori dell’Aia nell’Ilva di Taranto sono stimati in un miliardo e 800 milioni e devono concludersi nell’estate de 2016 stando a quanto stabilito dalla legge. I costi dell’Aia, insieme a quelli per gli investimenti industriali e alla sicurezza sul lavoro, erano stati inseriti da Bondi all’interno di un piano industriale piu’ complessivo da 4 miliardi, piano che ora dovrebbe essere soggetto a ridiscussione essendo mutato lo scenario. Di qui, dunque, le preoccupazioni del sindaco di Taranto, di Confindustria Taranto e dei sindacati. Ultima ad intervenire, in ordine di tempo, e’ stata la Uilm, mentre il sindaco, in riferimento all’Aia, ha osservato: “I patti vanno rispettati”. Proprio sull’Aia c’e’ stato, lunedi’ scorso, uno scontro a distanza tra il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, e il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Col primo che ha posto il problema di rivedere tempi e interventi di ambientalizzazione, usando piu’ realismo, e il secondo che ha invece sottolineato come risanare l’acciaieria di Taranto non sia il problema ma la soluzione del problema. (Agi)

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