Così come era cosa nota che il mandato del commissario sarebbe scaduto a marzo e quello del soggetto attuatore ad aprile. Così come era cosa nota il fatto che il decreto legge del 7 agosto 2012 n. 129, “Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto”, poi convertito dalla legge del 4 ottobre 2012 n. 171 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale 6/10/2012, n. 234), che recepiva il Protocollo sottoscritto a luglio, all’art. 1 prevedesse che “è nominato un Commissario straordinario resta in carica per la durata di un anno, prorogabile con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”. Ma l’art. 1 prevede anche altro: ovvero che il commissario non abbia “diritto ad alcun compenso e senza altri oneri per la finanza pubblica”.
Ed è qui che entra il gioco la questione del pensionamento di Pini. Tant’è che mesi addietro si era anche pensato di cambiare la legge, inserendo quanto meno un rimborso spese per il commissario (attraverso un capitolo di spesa, visto che sino ad oggi la parte economica era stata coperta dal Corpo dei Vigili del Fuoco). Poi, complice il cambio del governo e del ministro dell’Ambiente, non se n’è fatto più nulla, con le conseguenze che oggi conosciamo. Adesso, pare scontata la nomina a commissario di un dipendente della Pubblica Amministrazione, in modo tale che non vi sia nessuna spesa da parte dello Stato, così come previsto dalla legge. E quasi certamente si troverà una figura esperta nel campo delle bonifiche ambientali, non fosse altro perché l’attuazione del Protocollo è prevista nell’arco di cinque anni (rinnovabili nel caso in cui gli interventi previsti non siano stati ultimati).
Dunque, per ora si resta in attesa del nuovo commissario. Uno stop ai lavori della Cabina di Regia che tra l’altro qualche problema comporta. Ad esempio, se è vero che dopo l’assegnazione delle gare d’appalto per gli interventi previsti nelle cinque scuole dei Tamburi i lavori partiranno, è altrettanto vero che il problema sorgerà quando le ditte vincitrici chiederanno di entrare in possesso delle risorse previste dalla Regione sulla contabilità commissariale, 60 milioni di euro, visto che le stesse non potranno essere utilizzate in assenza di un commissario.
Inoltre, finché non verrà nominato un nuovo commissario, non conosceremo i dettagli dello studio realizzato da ARPA Puglia, in collaborazione con CNR, Politecnico di Bari e Conisma, sullo stato reale in cui versa il bacino del I seno del Mar Piccolo. Insomma, tempi che si allungano proprio nel momento in cui bisognerebbe serrare le fila. La prossima riunione della Cabina di Regia, stando ad informazioni provenienti da Bari, dovrebbe riunirsi entro questo mese. Staremo a vedere.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 10.06.2014)
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