La questione, in base a quanto abbiamo appreso, è emersa in tutta la sua gravità nel corso dell’ultima riunione della Cabina di Regia tenutasi lo scorso 5 giugno a Bari, presso la Direzione Ambiente e Lavori Pubblici della Regione Puglia, e non come di consueto nella sede del Comando dei Vigili del Fuoco di Taranto. Il coordinatore della Cabina di Regia, Antonello Antonicelli, avrebbe assunto l’impegno di chiedere con forza al Governo centrale informazioni su cosa ne sarà di Taranto e del lavoro finora realizzato. Non è un caso, quindi, che Nicastro abbia inviato, ieri mattina, una lettera al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti per sollecitare la nomina del nuovo commissario ed evitare che si blocchino gli interventi.
Ha evidenziato Nicastro: “Sugli interventi per le scuole del quartiere Tamburi, per il cimitero di S. Brunone, per le attività in corso sulla falda, per le progettazioni avviate nel territorio del comune di Statte, la Regione Puglia ha investito risorse umane e di tempo non da poco ma, soprattutto ha trasferito alla contabilità speciale della struttura commissariale ben 63 milioni di euro di risorse per gli interventi avviati che, senza la figura del commissario, rimangono congelati e non utilizzabili. Ho scritto al Ministo Galletti perché scongiuri il rischio di bloccare quanto avviato a causa di una nomina”.
Insomma, il caos sembra regnare sovrano a tutti i livelli. Mentre ieri, Palazzo Chigi annunciava la staffetta tra Enrico Bondi e Piero Gnudi come commissario straordinario dell’Ilva, con tutte le incognite che ciò riserverà in termini economici, occupazionali e ambientali, Nicastro paventava un rischio paralisi per l’attività della Cabina di Regia sulle bonifiche, tenuta a pronunciarsi anche sul poderoso e complesso studio realizzato da Arpa Puglia, in collaborazione con altri soggetti, sul primo seno di Mar Piccolo, inquinato da pcb, diossine e metalli pesanti.
I tecnici di Arpa Puglia hanno già consegnato quanto prodotto e presentato osservazioni e proposte metodologiche per il risanamento del mar Piccolo. Come già anticipato, sulla questione dovrebbero confrontarsi stakeholders, istituzioni ed esperti provenienti anche dall’ambito scientifico internazionale con l’obiettivo di individuare le tecniche più efficaci e meno impattanti. Ma la domanda fondamentale a cui rispondere resta sempre la stessa: quali sono i reali obiettivi della bonifica di questo prezioso specchio d’acqua? Tema a noi caro sul quale torneremo presto.
Alessandra Congedo
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