Latte materno, Fondo Antidiossina: “Significative concentrazioni di benzoapirene”
TARANTO – «In tutti i rapporti di prova sono rilevabili concentrazioni significative di pcdd (policlorodibenzodiossine), pcdf (policlorodibenzofurani) e pcb-dioxine like (policlorobifenili diossina simili) fino a valori di 39,992 picogrammi su grammo (materia grassa). Il latte vaccino (quello di mucca, ndr) non deve superare i 6 picogrammi su grammo pcdd+pcdf+pcb.Dl. Oltre il “valore 6” la normativa prevede il divieto di commercializzazione e la distruzione di quell’alimento poiché considerato pericoloso per la salute». Sono le parole del prof. Fabio Matacchiera, presidente del Fondo Antidiossina onlus, che questa mattina ha convocato una conferenza stampa nella libreria Ubik per presentare il risultato delle ultime analisi commissionate sul latte materno di una decina di mamme primipare tarantine.
«La mamma – ha continuato il massimo dirigente del Fondo -, il cui latte è stato analizzato e che presentava valori molto prossimi a 40 picogrammi/grammo (valori relativi ai congeneri di cui sopra), aveva 42 anni e allattava la sua prima creatura. Alla signora “LC13848”, purtroppo, ad alcuni mesi dal parto, è stata diagnosticata una forma grave di tumore che ha reso necessario un intervento chirurgico invasivo al seno. Inoltre, anche alla neonata sono stati riscontrati problemi di salute molto gravi».
Continua Matacchiera: «Attribuire le cause di quanto sopra descritto alla presenza significativa di quei congeneri nell’organismo umano, può essere sicuramente un po’ azzardato tuttavia rimane la certezza che per un adulto consumare del latte con concentrazioni di pcdf + pcdd + pcb.d.l. superiori a 6 picogrammi/grammo su materia grassa risulta pericoloso per la sua salute. E’ normale adesso che ci si chieda che pericolo possa rappresentare per una piccola creatura bere il latte della mamma con concentrazioni di 40 picogrammi/grammo. Inoltre è consequenziale che la preoccupazione cresca al pensiero che il latte per il neonato rappresenta l’unica fonte di alimentazione intensiva per molti mesi. In tutti i campioni di latte delle neomamme di Taranto e di età superiore a 33 anni, fatti analizzare dalla onlus Fondo Antidiossina, sono state riscontrate significative concentrazioni dei pcdd, pcdf e pcb.DL. Tutti con valori molto al di sopra dei 6 picogrammi/grammo (limite per il latte per adulti). La media che riscontriamo, infatti, si attesta su valori superiori ai 20-22 picogrammo/grammo di pcdd + pcdf +pcb.DL».
Il docente ha spiegato, inoltre, che “nelle settimane scorse, la onlus Fondo Antidiossina ha pensato di far analizzare altri due campioni di latte prelevato da due mamme primipare per verificare, non solo le concentrazioni delle diossine, furani e pcb DL, ma anche di verificare una eventuale presenza di Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), considerando le criticità ormai note di Taranto. Sono state scelte altre due mamme del borgo di Taranto. Una, in particolare, ha lavorato 8 ore al giorno per molti anni in una azienda molto prossima all’industria siderurgica”.
Spiega Matacchiera: «Abbiamo riscontrato per entrambi i campioni significative concentrazioni di alcuni idrocarburi policiclici aromatici. In particolare, nella mamma che ha lavorato nell’area industriale, i valori erano decisamente più alti. Per quanto riguarda le concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici, nella mamma che ha lavorato in prossimità dell’area industriale, si è riscontrato un valore della somma di benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene e crisene pari a 6,04 μg/kg, a fronte di un tenore massimo previsto per norma di 1 μg/kg, valore di gran lunga superato nei campioni analizzati. Per il secondo campione “22338-2014”, la mamma che non lavora e che non vive in prossimità dell’area industriale, si è riscontrato un valore di 2,42 μg/kg, data dalla somma di benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene, crisene. Un valore più basso del precedente campione, ma anche in questo caso superiore al tenore massimo previsto per legge di 1 μg/kg”.
A fronte di queste rilevazioni il presidente del Fondo Antidiossina ha concluso dicendo che “non vogliamo dissuadere le mamme dall’allattare. Invitiamo tutti i pediatri a riflettere su quanto descritto e a valutare seriamente se si debba considerare il latte materno come un alimento assolutamente indispensabile per il benessere e la crescita di un bambino, sempre e comunque. Li invitiamo a valutare, altresì, se possa essere il caso di alleggerire l’eventuale apporto del carico inquinante con un allattamento misto (latte materno + latte artificiale), lì dove i riscontri analitici presentino tali evidenti criticità”.
Matacchiera: “Clini? Ho percepito subito un interesse maggiore per l’industria rispetto a salute e l’ambiente”
«Ho avuto modo di parlare con Clini (all’epoca era ministro dell’Ambiente nell’esecutivo Monti, ndr) durante una tavola rotonda con altri ambientalisti e ho percepito subito un interesse maggiore per l’industria, per l’acciaio, rispetto ad un interesse per la salute e per l’ambiente». E’ il pensiero di Fabio Matacchiera, presidente del Fondo Antidiossina onlus, espresso questa mattina a margine della conferenza sulle analisi del latte materno. L’esponente ambientalista ha aggiunto: «Questa sua posizione cosí netta mi fa venire forti sospetti».
Luca Caretta