TARANTO – ”Fare un confronto tra latte materno, latte crudo e prodotti lattiero-caseari è sconvolgente perchè il latte materno non è un alimento come il latte di capra o il formaggio. Il latte materno ha un valore per cui l’Oms e tutte le organizzazioni mondiali hanno sempre raccomandato che l’allattamento al seno è sempre da preferire a qualsiasi altra alimentazione, qualunque sia il livello di contaminazione del latte materno”. Lo spiega all’ANSA il presidente della Società italiana di igiene e medicina preventiva nonchè direttore del dipartimento di prevenzione della Asl di Taranto, Michele Conversano. ”Anche a coloro che hanno allattato sotto Chernobyl o dopo l’incidente di Bophal – aggiunge Conversano, che è stato anche consulente della procura di Taranto in indagini sull’Ilva – l’Oms ha detto che si deve sempre allattare al seno qualunque sia la contaminazione. Che ci sia a Taranto una contaminazione lo denunciamo noi da 20 anni e, purtroppo, lo sappiamo tutti, ma che si possano provocare delle reazioni naturali nelle donne tarantine che stanno allattando e che stanno ora pensando di avvelenare i loro bambini non è possibile, nessuno se lo può permettere”. ”Noi – aggiunge – abbiamo proposto all’Istituto superiore della sanità, che lo ha approvato, uno studio scientifico sulla ricerca di diossina nel latte materno di 300 donne per valutare la contaminazione nel tempo”. ”Il lavoro fatto dalle associazioni – conclude – è meraviglioso nel denunciare il caso ma bisogna essere molto cauti perchè sull’allattamento al seno si va a toccare un tasto molto delicato. Il problema è psicologico: non si può toccare la mamma in quel momento”. (ANSA)