Call Center, Scl Cgil: “TP chiarisca gestione LAP”
TARANTO – “Dopo mesi di vagheggiamenti, interpretazioni, rinvii, è arrivato il momento di mettere un punto alla questione degli orari per i lavoratori a progetto”: è ancora una volta la SCL Cgil ad intervenire sulle vicende interne del call center tarantino Teleperformance. “Da quel che risulta a questa organizzazione sindacale, – prosegue la nota – l’azienda avrebbe dato avvio ad un’organizzazione del lavoro, anche per quel che riguarda i collaboratori, incentrata sul meccanismo delta turnazione: è bene ricordare a chi si è fatto promotore di questa scelta organizzativa, che la natura contrattuale di un collaboratore a progetto è diversa di quella dì un lavoratore subordinato, indipendentemente che l’ azienda chiami questo meccanismo “turni” o “fascia lavorativa”. Da diversi mesi siamo in una gestione discutibile: come SLC Cgil diciamo che non è possibile. Il lavoratore a progetto non può avere un orario imposto”.
“Parimenti – prosegue il segretario generale della SLC Cgil Andrea Lumino – non lo si può ricattare alludendo a “settimane lavorative alternate nel mese”, con conseguente esposizione alla risoluzione del contratto vista la natura precaria del contratto a progetto. Risibile, e lo ribadiamo, è affermare di poter concedere “cambi turno” o di “analizzare le richieste di esonero da vari orari”. L’azienda dovrebbe semplicemente organizzare una prenotazione delle postazioni, senza limitare le fasce e senza addurre giustificazioni che attingano alla necessità dì seguire il SV (il collaboratore a progetto deve avere un superiore gerarchico?)”.
La SLC CGIL ha “sempre dimostrato buonsenso: ma precisiamo che buonsenso non è sinonimo di assuefazione o di complicità. Dato il protrarsi di questi atteggiamenti, abbiamo deciso di adire le vie legali a tutela dei collaboratori, chiedendo all’Ispettorato del Lavoro di intervenire e di verificare la sussistenza e compatibilità tra la natura contrattuale e la decisione aziendale di gestire orari con i turni. Non resteremo fermi alla sola iniziativa legale: i lavoratori a progetto devono cominciare a far sentire insieme a noi, anche la loro voce. Per questo invitiamo i LAP ad aderire in massa allo sciopero del 4 giugno: lo sciopero è uno strumento che accomuna lutti i lavoratori nella battaglie ed è l’unica vera possibilità che si ha per far sentire davvero all’azienda la propria voce”.
(dal TarantoOggi del 29.05.2014)