natuzziTARANTOLa notizia più importante, la peggiore possibile, è che la News srl si è ritirata. A darne notizia un comunicato ufficiale del ministero dello Sviluppo economico, dove si fa il sunto dell’ultima riunione della cabina di regia sulla vertenza Natuzzi, svoltasi a Roma la scorsa settimana.

Ad onor del vero, su questo colonne avevamo sin da subito posto qualche dubbio sull’operazione comunicata lo scorso 5 maggio. Quando fu annunciato in pompa magna il ritorno in Puglia della produzione di 130mila divani Natuzzi attualmente prodotti in Romania, come previsto dall’accordo siglato lo scorso ottobre. Quel giorno fu reso noto che l’azienda News srl (acronimo di “nord-est-ovest-sud”) fosse di proprietà di un ex dipendente Natuzzi, messosi in proprio alcuni anni fa e che oggi dà lavoro a 181 dipendenti nello stabilimento di Grumo Appula, all’interno del quale produce sia per conto terzi che con un marchio proprio presente soprattutto sui mercati esteri.

Poi, il giorno dopo, arrivò la prima smentita da parte della Natuzzi, che giudicò del tutto priva di fondamento la notizia secondo cui il proprietario della News fosse un ex dipendente del gruppo di Santeramo in Colle. Nel giro di altre 24 ore, arrivarono anche le “precisazioni” dell’azienda di Grumo Appula, che comunicava come al momento si fosse ancora alla semplice manifestazione di interesse, definita peraltro “molto interlocutoria”. Tommaso Nigro – l’amministratore unico della srl – spiegò in un comunicato stampa come la sua azienda avesse presentato una semplice lettera di intenti, nulla di più. Definendo la trattativa ad una fase embrionale, nella quale si stava valutando la convenienza dell’affare e le sue prospettive. Non è un caso se l’incontro previsto il 19 maggio in Regione tra l’azienda e i sindacati, annunciato sempre il 5 maggio, dove sarebbe dovuta avvenire la firma di un accordo quadro, non si è più tenuto.

Dunque la News srl è fuori dai giochi. Ma stando al comunicato del MiSE, la situazione della vertenza Natuzzi non sarebbe così drammatica. Tutt’altro. Nell’incontro della scorsa settimana, “le iniziative di nuova industrializzazione dei siti dismessi e il miglioramento della produttività aziendale sono stati i temi al centro dell’incontro”. In merito al primo punto, la direzione aziendale ha comunicato che, dopo la rinuncia dell’imprenditore individuato per l’avvio delle produzioni oggi eseguite in Romania, “sono a buon punto i colloqui con altri due imprenditori”. Si prevede che già nei prossimi giorni “si possano fare importanti passi in avanti”.

È stata anche confermata l’intenzione di trasferire attività e lavoratori entro la scadenza prevista dall’accordo, cioè nell’ottobre prossimo. Inoltre, gli advisor incaricati di ricercare nuove iniziative imprenditoriali hanno comunicato “che due piccole aziende stanno elaborando progetti di investimento che potrebbero occupare fino a 75 persone”. Per quanto riguarda il miglioramento della produttività, azienda e sindacati hanno invece definito un calendario di trattative molto serrato con l’obiettivo di arrivare ad un accordo che aiuti a raggiungere, insieme alle previste riorganizzazioni aziendali, gli obiettivi di costo previsti nel piano industriale. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha preso atto dello stato di avanzamento dei processi di reindustrializzazione ed ha inoltre sollecitato una accelerazione del lavoro per recuperare i ritardi accumulati. La prossima riunione della cabina di regia Natuzzi è convocata presso il Mise l’11 giugno. E i lavoratori continuano ad attendere.

Gianmario Leone (TarantoOggi, 27 maggio 2014)

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