Ilva di Patrica: sos per salvare 70 operai
A cinque giorni dalla scadenza della cassa integrazione per i settanta lavoratori dell’Ilva di Patrica, nel Frusinate, tra le maestranze aumentano i timori di finire in mobilità. Ora si attende il tavolo in programma venerdì al Ministero del Lavoro per cercare una soluzione ed evitare conseguenze pesanti per i lavoratori dello stabilimento ciociaro. Ieri mattina la senatrice del Pd Maria Spilabotte e il commissario straordinario della Provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi hanno incontrato gli operai davanti ai cancelli della fabbrica.
Si punta a ottenere una proroga della cassa integrazione, mentre due società sarebbero interessate a rilevare lo stabilimento di Patrica. “Il mese scorso – spiega la senatrice Spilabotte – è stato presentato un piano industriale ai sindacati in cui non è assolutamente contemplato il rilancio dello stabilimento di Patrica. Successivamente, due grandi aziende hanno manifestato interesse a rilevare il sito in questione, garantendo continuità produttiva allo stabilimento, ma all’improvviso per la proprietà questo sito è diventata la miniera d’oro e ha chiesto enormi investimenti per il passaggio di proprietà. Questo ha comportato ritardi e difficoltà nella trattativa di compravendita”. “Mi sono fatta carico di rappresentare – spiega – le istanze dei lavoratori al ministro Poletti: nella sostanza il Ministero dovrà concedere la cassa integrazione in deroga, in scadenza a giugno, almeno fino al 30 novembre, in modo da dare maggior tempo e far si che si concretizzi la compravendita del sito, dando la possibilità ai lavoratori di non uscire da un percorso lavorativo”. “Faremo di tutto per aiutare questi lavoratori, la maggior parte dei quali rappresentano una forza lavoro ben specializzata, a superare l’impasse che vedrebbe messa in pericolo la possibilità di un rilancio per l’insediamento industriale”.
Questo invece quanto dichiarato il commissario straordinario della Provincia di Frosinone, Giuseppe Patrizi, intervenendo sulla crisi dell’Ilva di Patrica, in Ciociaria. “I tempi purtroppo – aggiunge Patrizi – sono strettissimi ma in queste circostanze non si deve lasciare nulla al caso e soprattutto bisogna tentare ogni via di soluzione possibile fino alla fine”.
dal TarantoOggi del 20 maggio 2014