Ilva, Bonelli: “Per Bondi a Taranto la diossina non c’e'”

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ilvaROMA – “Per il commissario dell’Ilva Enrico Bondi la diossina a Taranto non c’è. Dimissioni subito”. Lo dice in una nota il leader dei Verdi Angelo Bonelli affermando che Bondi ha “sottoscritto una memoria vergognosa affidando all’avvocato Perli di chiedere con un ricorso al Tar che Taranto non sia zona da bonificare, ovvero non sia compreso tra i Sin”, le aree da riqualificare.

Il commissario Bondi – spiega Bonelli – sottoscrive “una memoria difensiva” dove “a pagina 20” viene detto che “il sito Ilva non è contaminato da diossina e furani”. “Viene alla luce una nuova notizia semplicemente stupefacente e scandalosa – osserva Bonelli – quella dell’avvocato Perli che ha ricevuto il mandato dal commissario Bondi a presentare un ricorso legale per chiedere al Tar di Lecce che Taranto non sia zona Sin ovvero da zona da bonificare”. Quello che ha fatto Bondi è “doppiamente vergognoso primo perchè presenta ricorsi come faceva la famiglia Riva, secondo perchè affida un incarico legale a chi è sottoposto ad una richiesta di rinvio a giudizio per associazione a delinquere per il disastro ambientale e sanitario di Taranto, cioè l’avvocato Perli”. “Ma quello che è ancor più grave – rileva Bonelli – è quello, che al di là di ogni immaginazione sottoscrive nella memoria difensiva proprio Bondi: ovvero che l’area Sin a Taranto (Siti di interesse nazionale) è illegitima perchè non è dimostrato che le aree sono inquinate e perchè non c’è alcun indicatore che dimostri la criticità ambientale delle aree stesse e che al contrario le analisi dimostrano che non sono inquinate”. “Ormai siamo al negazionismo e al paradosso – conclude Bonelli – che un commissario nominato dal governo presenta un ricorso contro un atto del governo stesso che perimetra il territorio entro il quale devono essere fatte le bonifiche. Bondi e anche il sub commissario Ronchi, che non ha preso le distanze da una memoria legale piena di gravi considerazioni ambientali, devono essere dimessi subito. Ho scritto a Renzi affinchè proceda subito e senza indugio. Quello che ha fatto Bondi è di una gravità inaudita. Nel frattempo noi raccoglieremo le firme per chiedere le dimissioni della struttura commissariale”. (Ansa)

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